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Lavoro nero, la Puglia è prima per emersione

Data: 25/03/2003 - Ora: 09:49
Categoria: Economia

"La Puglia è la prima regione d’ Italia per numero di piani presentati di emersione progressiva del lavoro sommerso". Lo ha detto stamani l’ assessore regionale alle politiche dell’ occupazione e del lavoro, Andrea Silvestri, in un incontro con giornalisti.
Silvestri ha precisato che sono 203 le aziende che entro il 28 febbraio scorso hanno aderito alla campagna per l’ emersione del lavoro non regolare in Puglia, su un totale di circa 900 domande presentate complessivamente su tutto il territorio nazionale.

In Puglia saranno 2.416 i posti di lavoro "regolarizzati" attraverso i piani di emersione.
«Il dato statistico nazionale - ha commentato l’ assessore - non è certo dei più positivi, ma non può essere letto slegato dal contesto dei dati relativi all’ occupazione. Non si può non guardare al saldo occupazionale attivo registrato nei primi mesi di quest’ anno, che parla di oltre 62.000 nuovi posti di lavoro». Di qui, secondo Silvestri, la necessità di guardare all’ esito dell’ applicazione della legge 383 tenendo conto dei risultati indiretti che essa ha ottenuto. «Il significativo aumento dell’ occupazione - ha aggiunto - è dovuto anche al fatto che alcuni imprenditori non hanno presentato il piano di emersione, ma hanno inteso regolarizzare il "nero". Oggi nasce una nuova fase, concordata con il Ministero del Lavoro, attraverso il progetto Elp (Emersione lavoro Puglia), per esempio, che prevede piani di comunicazione, ricerche, consulenze, monitoraggi e approfondimenti sul fenomeno complesso e non trascurabile dell’ emersione».
«La Puglia - ha concluso - continuerà la sua strada di facilitazione dell’ accesso ai fondi Por per l’ autoimprenditorialità, come fatto negli scorsi mesi, e di sperimentazione della formazione professionale come strumento diretto di crescita delle imprese. Non si può chiedere di emergere, infatti, senza considerare il gap culturale che ancora grava sulle scelte imprenditoriali delle nostre aziende».
Silvestri ha sottolineato, infine, che «c’ è una grande difficoltà nei processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese; c’ è una necessità di rinnovare la cultura d’ impresa del management e questo lo si potrà fare solo ripensando a un lavoro d’ insieme che tenga conto delle effettive e reali esigenze del mondo produttivo, della nostra regione come del resto del Mezzogiorno e del Paese».

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