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Data: 10/10/2002 - Ora: 11:28
Categoria:
Economia
Una mattinata intensa di confronto sulla necessità di estendere lo sciopero e la lotta oltre il mondo del lavoro classico a tutte quelle figure sociali e lavorative che pur non avendo un lavoro stabile sono coinvolte nel processo di precarizzazione prodotto dalle riforme economiche e sociali neoliberiste.
Al centro della riflessione la definizione, a partire dallo specifico meridionale contrassegnato strutturalmente da disoccupazione, lavoro nero e criminalità, dello scontro autunnale contro il governo Berlusconi e le sue politiche. Obbiettivo comune quello di costruire una rete meridionale per rendere permanente il conflitto anche oltre la giornata del 18 ed aprire una stagione di ribellione e nuove conquiste sociali.
L'assemblea assume e fa proprio lo sciopero generale del 18 ottobre, si impegna a costruire la massima mobilitazione possibile ed a generalizzarlo alle nuove figure lavorative, agli atipici, ai precari, a chi un lavoro non ce l' ha ancora, a tutti coloro che lavorano a nero, agli studenti in quanto lavoratori precari in formazione, ai migranti ricattati nel diritto elementare del permesso di soggiorno e costretti alla clandestinità.
Il 18 ottobre come realtà meridionali di movimento saremo in piazza, per difendere ed estendere l'art. 18 a tutti i lavoratori, contro la finanziaria e per il salario europeo, ma anche per allargare la piattaforma alla rivendicazione di un salario/reddito garantito per precari e disoccupati, per opporci ai processi di privatizzazione dei servizi e delle risorse, per rifiutare la filosofia della flessibilità contenuta nel libro bianco, sancita con la stipula del patto per L'Italia. Saremo in piazza perché non si ritorni a concertare con i padroni e con i governi. Contro l'ipotesi di una nuova aggressione all'IRAK, con o senza ONU richiederemo la preparazione di nuovi scioperi generali contro la guerra alla quale ci opporremo con azioni di boicottaggio e sabotaggio.
Indipendentemente dalla collocazione che sceglieremo rispetto ai cortei indetti dalla CGIL, che verrà stabilita in rapporto allo spazio politico ed alla disponibilità che la CGIL stessa intende dare al movimento NO Global, ai COBAS ed al sindacalismo di base, ci adopereremo per trovare la massima unità possibile rispetto al nemico comune: il Governo Berlusconi e le sue politiche neoliberiste.
Positiva, in questo senso, valutiamo la disponibilità dichiarata dalla FIOM Campana e dalla segreteria regionale campana CGIL di partecipare alle iniziative per la generalizzazione dello sciopero, anche se concretamente nessun segnale ci giunge dai livelli provinciali.
Proponiamo a tutte le realtà di movimento di organizzare i comitati per la generalizzazione dello sciopero e di articolare una settimana di mobilitazione che precede la scadenza del 18 con:
• Assemblee ed iniziative di propaganda nei luoghi di maggiore concentrazione delle contraddizioni sociali e lavorative, dove è diffuso il lavoro atipico, precario e nero.
• Presidi nei territori, nei luoghi di lavoro, contro gli artefici e gli esecutori del nuovo progetto di ristrutturazione del mercato del lavoro
• Azioni di picchettaggio contro i processi di privatizzazione e per l'estensione dell'art. 18 e la rivendicazione di un reddito/salario garantito a precari e disoccupati
• Una giornata di mobilitazione meridionale finalizzata alla generalizzazione dello sciopero per mercoledì 16 ottobre.
Rete NOGLOBAL Campana; Coordinamento di Lotta per il Lavoro; Confederazione COBAS e COBAS scuola di tutte le sedi meridionali; Centri sociali della Campania; PRC di Napoli; Laboratorio campano per la Disobbedienza Sociale; Rete Studenti in Movimento ; Rete Immigrati in Movimento; Collettivi Operatori Sociali di Napoli e Palermo; Slas (Sa); COllettivo REsistente Stabia; Rete SUD RIBELLE; Messina Social Forum ; Basilicata Social Forum; rappresentanze regionali CUB-RDB di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania; Rsu Fiat-Sata di Melfi; cs Auro (Catania); c.s.o.a. ex-Carcere e Cosca (Pa); Centro Casba (Cosenza); c.s. Coppola Rossa (Ba); Collettivo autonomo stud. (Pa).
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