Se esiste il lavoro minorile significa che scolari in età di libri disertano la scuola. E l'indagine sul lavoro minorile in Italia parte proprio da qui. Per un intero anno scolastico, l'Istat e l'Ilo (l'organismo dell'Onu per il lavoro) terranno sotto controllo le assenze prolungate degli studenti dell' obbligo cercando di capire se esistono legami con lo sfruttamento lavorativo. Ad annunciarlo è stato Maurizio Sacconi, direttore dell'Ufficio di Roma dell'Ilo, sottolineando che le assenze dalla scuola possono fornire una conoscenza migliore del fenomeno rispetto alla dispersione scolastica. (MN)

Il progetto di ricerca (all'esame del ministero del lavoro) non ha tanto l'obiettivo di fornire cifre sul fenomeno quanto di individuare le zone a rischio e le aree merceologiche. Sacconi ha precisato che ''non si puo' ora dare una stima del fenomeno in Italia e che tuttavia non si aspettiamo dati eclatanti''. Coinvolte in particolare le aree metropolitane del Mezzogiorno ed alcuni sistemi produttivi di immigrati. La ricerca (partira' nei prossimi mesi e i cui risultati sono attesi nel giro di due anni) intervistera' anche persone come sindacalisti e parroci che possono essere a conoscenza di particolari episodi. Il direttore ha ribadito che l'Ilo non vede con favore il boicottaggio dei prodotti; ''il rischio e' che produca forme di sfruttamento peggiori, come quello sessuale. Meglio invece le azioni positive concordate con lo Stato e le forze sociali locali''.