C'è più lavoro, c'è meno lavoro. In Italia ci sono più nuovi occupati e più disoccupati. E' il risultato dell'indagine effettuata dall'Istat. In base ai dati il numero di nuovi occupati in Italia è aumentato nell'ottobre scorso di 183.000 unità, pari ad un più 0,9 per cento (a luglio 1998 l'aumento tendenziale era stato di 115.000 unità, più 0,6 per cento) rispetto allo stesso mese del 1997. Contemporaneamente, spiega però l'Istat, è salito anche il numero complessivo delle persone in cerca di occupazione, facendo così crescere il tasso di disoccupazione al 12,6 per cento (era 12,4 per cento a fine luglio). (MN)

Il numero degli occupati in ottobre è stato di 20.309.000 unità. I dati destagionalizzati - precisa l'Istat - mostrano un nuovo miglioramento nella dinamica dell'occupazione nel periodo tra luglio e ottobre, con un incremento dello 0,3 per cento (62.000 unità). Il progresso congiunturale della domanda di lavoro ha interessato esclusivamente la componente femminile della mano d'opera (+1 per cento rispetto a luglio).
L'allargamento della base occupazionale è attribuibile in gran parte alla forte crescita dell'occupazione a termine (più 151.000 nuovi posti di lavoro negli ultimi dodici mesi), cresciuta soprattutto nel Mezzogiorno (più 14,5 per cento, più 2 per cento rispetto al ottobre '97).
Il numero delle persone in cerca di occupazione è stato in ottobre di 2.916.000 unità, in termini assoluti il livello più alto dall' ottobre 1992, con un incremento tendenziale del 2,5 per cento rispetto a ottobre '97 (più 3 per cento nel luglio scorso). E' proseguito il calo di occupazione in agricoltura (meno 7,1 er cento su base annua), soprattutto per i lavoratori dipendenti.
Nell'industria si è invece tornati a registrare un progresso della domanda di lavoro dopo che, per due trimestri consecutivi, il settore sembrava aver perso vivacità: l'occupazione è aumentata a ottobre di 25.000 unità rispetto a un anno prima (più 0,4 per cento). Nel terziario l'occupazione è salita del 2,2 per cento.
Tutti questi dati, ovviamente, si prestano0 ad essere variamente interpretati. da parte del governo ci sarà tutto l'interesse a mettere in evidenza l'aumento consistente del numero dei posti di lavoro.
L'opposizione, invece, tenderà a mettere in primo piano l'aumento della percentuale di disoccupazione. In realtà, speigano gli esperti di dinamiche del mondo del lavoro, l'aumento del numero delle persone in cerca di occupazione è, ancora una volta paradossalmente, un elemento non del tutto negativo. Indica infatti un clima di relativa fiducia nella prospettiva di trovare un lavoro, fiducia che spinge più persone a "porsi sul mercato", in particolare giovani che ancora studiano, e donne casalinghe.