"E' mia intenzione far assumere, non innestare licenziamenti". Per il presidente del Consiglio è il giorno delle precisazioni e dei distinguo, bersagliato da critiche da sinistra e da destra per la sua proposta di una flessibilità sul lavoro allargata anche alle aziende con meno di quindici dipendenti. D'Alema in una intervista al Tg2 ha quindi nuovamente illustrato l'ipotesi avanzata nei giorni scorsi, un'ipotesi che a suo avviso potrebbe trovare applicazione con "gradualità". Ha quindi ribadito l'opportunità di discutere con il sindacato del piano flessibilità. E nuovamente ha illustrato: "Le imprese che hanno meno di 15 dipendenti spesso hanno timore di superare questa soglia perchè ciò significherebbe un cambio di normativa, non solo per quanto riguarda i rapporti di lavoro, ma più in generale. (MN)

Allora, si potrebbe consentire a tali imprese di assumere e di lasciare loro un tempo, una gradualità, per adeguarsi alla normativa. Sarebbe come dire: provate a crescere - ha spiegato il presidente del Consiglio - abbiate coraggio di crescere, noi vi lasciamo un certo periodo di tempo durante il quale vi misurate" con la nuova realtà. "Se vi consolidate come imprese medie - ha proseguito - passate alla nuova normativa, in caso contrario tornate indietro". D'Alema ha quindi ribadito che la sua è solo un'ipotesi di lavoro con due obiettivi: "Primo, aumentare l'occupazione. Secondo, se questa ipotesi avesse successo, sia pure gradualmente, i lavoratori in imprese che oggi hanno meno di 15 dipendenti, e che quindi non godono dello Statuto dei diritti dei lavoratori, gradualmente conquisterebbero gli stessi diritti". "Si è detto - ha concluso - che voglio i licenziamenti.
Non è così, è chiaro che voglio le assunzioni".