Comincia a diciannove anni, appena conclusa la scuola secondaria, la faticosa ricerca di un impiego per la maggior parte dei ragazzi italiani. Lo conferma una ricerca condotta dal Ministero del lavoro su un campione di giovani in cerca di una prima occupazione resa possibile grazie al contributo del sistema informatico ErgoOnLine che costituisce il primo tentativo di attivazione di un servizio per l'inserimento al lavoro diffuso in tutto il territorio. Tra maggio e novembre di quest'anno sono stati intervistati oltre settantamila giovani, sui primi cinquantamila curricula è stata effettuata la ricerca. L'identikit che emerge è quello di un giovanissimo che ha conseguito il diploma nel 74 per cento dei casi, per il 4 per cento ha frequentato le scuole professionali e il per 3 per cento ha raggiunto la laurea. (FM)

Tra i diplomati la parte del leone la fanno quelli che provengono dagli istituti tecnici commerciali e per geometri (36 per cento), seguiti dai periti industriali (13 per cento) e dai liceali (19 per cento). Il 44 per cento degli intervistati conosce una lingua straniera, mentre il 32 per cento dichiara di saperne almeno due. Per quanto riguarda le scelte professionali, l'indagine rileva che la maggioranza sogna di fare l'impiegato (70 per cento delle ragazze e il 57 per cento dei ragazzi), in molti però non sono in grado si esprimere una preferenza. Dai giovani vengono pure due sorprese interessanti: una grande disponibilità a contratti di formazione lavoro e di apprendistato; una significativa propensione a lavorare anche fuori dalla provincia.

Commentando i dati il ministro del Lavoro, Antonio Bassolino, ha sottolineato come si debba recuperare ''il forte ritardo sul piano della conoscenza del mercato del lavoro. Occorre esaltare il ruolo della formazione - ha aggiunto Bassolino - facendone un aspetto strategico delle nuove politiche di sviluppo''. Il 1999, ha detto il ministro, ''sarà un anno impegnativo e anche il piano per l'occupazione che deve essere presentato entro giugno dovrà contenere maggiore attenzione a iniziative sulla formazione e sulla diffusione di nuove forme di lavoro, quali il part-time e il telelavoro''.