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Lavoro/Operai edili pendolari, un nuovo fenomeno

Data: 19/08/2002 - Ora: 13:29
Categoria: Economia

Sono circa 15mila gli operai edili pugliesi pendolari he si recano al Nord dove trovano lavoro in aziende locali del settore in difficoltà nel reperire manodopera specializzata. Le retribuzioni sono buone ma insufficienti a sostenere il trasferimento dell'intera famiglia. Motivo per cui molti operai scelgono di fare i pendolare e rientrare a casa solo due tre volte l'anno. Il sindacato punta l'attenzione su questa nuova forma di emigrazione, sottolineando la diffusione del fenomeno. La sola Molfetta ne conta centinaia. Le province che contano il maggior numero di "edili pendolari" sono quelle di Foggia, Bari e Lecce. Il segretario regionale della Filca-Cisl, Emilio Di Conza, riferisce che gli edili pugliesi sono distribuiti principalmente in Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Toscana, ma di recente anche dal Piemonte c’è stata una consistente richiesta di lavoratori specializzati, soprattutto carpentieri, muratori ed intonacatori.
"Il fenomeno - spiega Di Conza - ha preso consistenza agli inizi degli anni Novanta e negli ultimi anni ha avuto un notevole incremento. In Alto Adige, e in particolare nella zona di Bolzano, ci sono oltre 1.500 lavoratori pugliesi, tanto che per offrire loro assistenza abbiamo realizzato un gemellaggio con la Filca-Cisl locale".
La gran parte di questi lavoratori che ha scelto di lavorare in altre regioni ha una età compresa tra i 30 ed i 40 anni e trova lavoro con salari anche alti, che oscillano dai 2.000 ai 3.000 euro mensili.
"La Puglia è un vero e proprio vivaio - prosegue Di Conza - per le aziende edili del Nord che cercano lavoratori specializzati. Purtroppo però questi lavoratori vivono un forte disagio che è rappresentato dalla lontananza dalle rispettive famiglie. La gran parte di loro ha pensato anche di trasferirsi insieme con i loro cari, ma non ha trovato le condizioni, sia economiche che logistiche, per farlo".

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