L'iniziativa di Coldiretti
La campagna di sottoscrizione pubblica per una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per l'etichettatura chiara e trasparente sull'origine certa dei prodotti agricoli ed agroalimentari, per la sicurezza dei consumatori e contro i falsari del ‘Made in Puglia', è stata lanciata a Bari dal Presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, e coinvolgerà tutte le province pugliesi per impedire che prodotti di dubbia origine e qualità perdano sul mercato la loro identità e la loro origine, appropriandosi del marchio ‘Made in Puglia', a discapito delle produzioni tipiche pugliesi. Allestiti, oggi, a Bari i primi gazebo per la raccolta firme su Piazza del Ferrarese, sul piazzale antistante il Palazzo dell'Economia, davanti al Palazzo del Consiglio regionale e su Largo Adua, a disposizione dei cittadini-consumatori per informare, spiegare e raccogliere le firme per la sottoscrizione della proposta di legge di iniziativa popolare sull'etichettatura chiara e trasparente dei prodotti agroalimentari.
LA MAPPA DELLE TRAPPOLE NEL SETTORE AGROALIMENTARE
PASTA
La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di frumento duro con una superficie investita di 409.950, una produzione di 6.697.413 quintali ed una Produzione Lorda Vendibile di 234 miliardi di vecchie lire (dato 2001). La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell'intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale ed oltre il 60% della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere di Foggia e la pianura della Capitanata meridionale, ed in provincia di Bari, la fossa premurgiana. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Canada, Bangladesh ….per produrre pasta "Made in Italy" senza che sia indicato in etichetta.
VINO
I casi di "agropirateria" nel settore vinicolo pugliese riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. In America si producono Moscato, Malvasia e Aleatico, venduti con "DOC" californiane Napa Valley o Sonoma County e riuniti, ironia della sorte, nel "Consorzio Cal-Italia", ma commercializzati con nomi italiani. Il fenomeno sta colpendo, in maniera particolare, il primitivo pugliese. In America un vino, lo ‘Zinfandel', viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo' ed i siti non si lasciano sfuggire l'occasione di chiamare in causa continuamente la Puglia, per accrescere il valore e l'immagine del prodotto americano. A breve, presumibilmente, invaderà il mercato europeo, considerati gli investimenti telematici sostenuti.
CONSERVE DI POMODORO
I ‘falsari del Made in Italy' colpiscono ogni anno anche il settore ortofrutticolo. La Puglia è leader, per esempio, nella produzione di pomodoro con i suoi 2,7 milioni di quintali che incidono sulla produzione nazionale per il 35%. E' evidente, dunque, il danno arrecato alle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse "italiane".
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
Uno dei settori più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia è il comparto olivicolo-oleario, in cui, nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d'Origine Protetta) al ‘Terra di Bari', ‘Terra d'Otranto', ‘Dauno' e ‘Collina di Brindisi' e ‘Terre Tarentine ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono 160 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale.
MOZZARELLA
In Puglia la produzione di latte è pari a circa 3,2 milioni di quintali, rinveniente da 2.700 allevamenti con 82.000 capi bovini allevati per la produzione di latte vaccino e la conseguente produzione di prodotti caseari di tutto prestigio come ‘il Fior di Latte', la burrata, il cacioricotta, il caciocavallo ecc. Sempre più spesso, però, la famosa mozzarella pugliese è ‘costruita in laboratorio' con materia prima proveniente da Paesi europei e non, con latte più volte pastorizzato o con semilavorati, in genere cagliata, da parte di alcune imprese casearie che, irrispettose del territorio e dei consumatori, preferiscono, al latte pugliese, semilavorati importati da Paesi UE ed extra UE. Pertanto, dei 421.000 quintali di mozzarelle regolarmente venduti come pugliesi, oltre il 35% (circa 160.000 quintali) sono ‘costruiti' con cagliate e paste fuse provenienti dall'estero.