"Cittadini europei si cresce", recita uno spot televisivo; in sostanza chiunque cittadino europeo può scegliere di lavorare in uno dei paesi dell'Unione Europea. Regolarsi nelle intricate regolamentazioni lavorative diventa la cosa più complicata. Il sito della Cgil descrive i contratti a tempo determinato dei 22 paesi dell'Unione. Nell'approfondimento il contratto in Italia. (MN)
La legge base è la 230/62  

Contratto il contratto deve essere scritto e deve contenere la data, il nome del lavoratore sostituito. Se non svengono rispettate queste norme il contratto è considerato a tempo indeterminato può essere rinnovato una volta , per un periodo non più lungo del precedente e solo per le stesse ragioni. Se non sono rispettate queste clausole il contratto è considerato a tempo indeterminato le ragioni del contratto sono: lavoro stagionale; sostituzione ( per maternità, malattia, servizio militare etc..); lavoro di natura temporanea e occasionale; incremento produttivo; sostituzione lavoratori in malattia, giovani disoccupati dai 15 ai 32 anni; contratti di formazione lavoro; quadri tecnici e amministrativi (max: 5 anni); tirocinio etc...Eccezioni sono contenute in leggi per specifici settori (turismo, commercio e servizi) In genere non è fissata la durata massima e minima . In alcuni casi è il contratto collettivo che lo determina.
Il contratto si trasforma in tempo indeterminato se l’attività continua dopo la scadenza; se il lavoro non è concluso alla scadenza; se il lavoratore è riassunto entro 10 o 20 giorni (dipende dal contratto) dalla scadenza.; dopo due successivi rinnovi  

Diritti individuali in linea di principio vale il diritto di informazione, consultazione e rappresentanza del tempo indeterminato non ci sono restrizioni per votare alle elezioni, ma ci sono restrizioni per essere candidato. Ci sono leggi specifiche per il settore del turismo e del commercio.
Non è previsto un obbligo di consultazione , ma esiste un obbligo di informazione.
I diritti sono gli stessi che valgono per il tempo indeterminato l’obbligo di informazione è contenuto nelle leggi e nei contratti collettivi La percentuale di contratti a termine è del 7,2%