"Mi è servito molto tempo per sciogliere la riserva che ho espresso al dottor Giovanni Semeraro nel momento in cui mi ha proposto di assumere la presidenza dell’Unione Sportiva Lecce". In questa settimana di riflessione ho avuto modo di valutare il grande significato di quella proposta, che intendeva soprattutto onorare un decennio di attività amministrativa che ho svolto alla guida della Provincia di Lecce, valorizzando sempre i valori della cultura, della socialità e dello sport amatoriale e d’eccellenza, quest’ultimo considerato anche e particolarmente come elemento di identità sociale e validissimo strumento di marketing territoriale. Il fatto che la società sportiva abbia pensato a una persona come me per la presidenza dell’US Lecce, una persona che serve la politica e le istituzioni, denota che è stato colto ed apprezzato lo spirito veramente equanime e super partes, con cui sono riuscito a svolgere le delicate funzioni assegnatemi. Tali ragioni nelle mie valutazioni si sono misurate col dovere che avrò, sin dalla prossime settimane di una significativa e qualificata presenza nell’aula del Senato, in rappresentanza degli interessi dei pugliesi. Pur commosso per il caldissimo affetto dei cittadini leccesi e salentini, soprattutto leccesi, soprattutto appassionati di calcio e frequentatori dello stadio, che in questi giorni in mille modi mi hanno incitato ad accettare la nuova sfida, anche per dimostrare che il calcio può diventare un grande e positivo valore civile, sento il dovere di non accettare la proposta. Come sempre, mi piace fare una cosa alla volta; di espletare per bene un dovere alla volta. Resto uno sportivo tra i tanti, tifoso vero e appassionato del Lecce, che lo ama e lo segue in ogni stagione, che non si tira indietro dinanzi alle difficoltà e proprio per questo continuerò come sempre a sostenere la nostra squadra sul campo di gioco".