Spettacolo previsto domenica 11 settembre 2005, alle ore 20.30 in Piazza del Popolo
Il Comune di Specchia, nell’ambito di "Borgh’i@Levante Festival’s - Suoni…Culture…Sapori - Specchiaestate 2005", organizzato in collaborazione con la Pro Loco, comunica che domenica 11 settembre 2005, alle ore 20.30 in Piazza del Popolo, il Piccolo Teatro Spontaneo Specchiese "La Ribalta", presenterà "Miseria e nobiltà", commedia in 3 atti di Eduardo Scarpetta, rivisitata in dialetto specchiese.
La storia del grande autore napoletano racconta a storia di Felice, scrivano e Pasquale, poveri in canna e costretti per questo a vivere alla giornata, spesso impegnando oggetti di casa al banco dei pegni. La loro situazione porta nervosismo e litigi anche all'interno delle rispettive famiglie, ed infatti dopo un litigio tra Concetta moglie di Pasquale e Pupella, moglie di Felice, Peppiniello, figlio di Felice andrà via di casa. Un giorno però, alle due famiglie si presenta un'occasione d'oro: il marchesino Eugenio vorrebbe sposare Gemma, una famosa ballerina, ma i suoi genitori approvano il matrimonio. Il padre di Gemma, però acconsente alle nozze, solo se anche i genitori di Eugenio acconsentono. Eugenio quindi chiede a Felice e Pasquale ed alle rispettive mogli di presentarsi a casa del padre di Gemma spacciandosi per i suoi aristocratici parenti. Dopo un lauto pranzo offerto da Eugenio alle famiglie di Felice e Pasquale, inizierà una serie inarrestabile di equivoci... Felice ritrova anche la moglie separata e con lei si riconcilia.
Il Piccolo Teatro Spontaneo Specchiese "La Ribalta", gruppo con una pluriennale esperienza, ha già proposto "Miseria e Nobiltà", lo scorso 10 luglio, e nel corso della stagione estiva ed è stata replicata in diverse piazze del Salento con le scenografie realizzate dalla bottega di Agostino Branca di Tricase. Il protagonista di Miseria e nobiltà, Felice Sciosciammocca, è un erede di Pulcinella ed evoca due figure molto importanti del nostro passato teatrale: Totò, nella famosa versione cinematografica negli anni ’50, ed Eduardo De Filippo che questa commedia mise in scena in teatro.Uno spettacolo che si gusta piacevolmente nell’arco due ore e che rivela chiaramente tutto un retroscena di impegno assai più lungo e costante, grazie anche alla scrupolosità di Martin Melica che ha ridotto in dialetto salentino il testo originale, al talento del piccolo "Peppiniello" e tutti gli attori della locandina. Infine "l’economia della commedia"come direbbe il grande Eduardo De Filippo, è tutelata dalla capacità del regista Rocco Branca di dirigere ogni movimento sul palcoscenico e soprattutto di tenere unito per mesi un gruppo di persone non certo professioniste, senza ambizioni, con interessi differenti, sotto lo stress degli imprevisti, accomunati, però dalla grande passione per il teatro popolare.