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La Regione Puglia ha vietato le produzioni con gli Ogm

Data: 26/11/2003 - Ora: 09:57
Categoria: Politica

Decisione quasi unanime del Consiglio contro gli allevamenti e le coltivazioni con organismi geneticamente modificati. Obiettivo è la tutela dei consumatori

Gli allevamenti e le coltivazioni Ogm non piacciono neppure ala Puglia. Lo ha deciso ieri il consiglio regionale pugliese che ha approvato alla quasi unanimità (si è astenuto un consigliere di FI) un disegno di legge che ha lo scopo di garantire il consumatore. Il disegno di legge ammette, sulla materia, solo la sperimentazione da parte delle istituzioni di ricerca pubbliche; la ricerca e la sperimentazione saranno possibili solo su terreni che devono essere opportunamente e adeguatamente attrezzati e isolati dai campi di coltivazione normale. "L’eventuale introduzione degli Ogm, promuovendo un’agricoltura di tipo intensivo ed industriale - ha detto il relatore del provvedimento, Giuseppe Marinotti (An) - produce un impatto negativo sui sistemi agrari di tipo tradizionale tipici della nostra regione e conseguentemente riduce drasticamente il già precario vantaggio economico che le produzioni tipiche regionali hanno sul mercato nazionale ed internazionale". "La Regione - ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura, Nino Marmo (An) - può produrre e sostenere la ricerca e la sperimentazione nella direzione, però, di uno sviluppo durevole e tutelando il paesaggio agricolo della Puglia". La legge prevede anche il divieto di accedere ai marchi di qualità per le aziende agricole che utilizzano organismi geneticamente modificati, sia direttamente sia indirettamente. Le stesse aziende non potranno eventualmente ricevere contributi finanziari da parte della Regione Puglia; la somministrazione di prodotti ogm è vietata nella ristorazione pubblica (ospedali, scuole, uffici pubblici). "Non è una legge di chiusura - ha detto Vittorio Potì (Socialisti autonomisti) - ma serve a prendere alcune importanti precauzioni prima di avere certezze sulla sperimentazione e sugli effetti che producono questi prodotti".

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