La polemica scatenata dal Sig. Rella, per conto di SpeleoTrekkingSalento, relativamente alla politica della Provincia nei confronti dell’associazionismo, è comprensibile solo nella sua componente emotiva, ma è infondata nelle analisi e nelle conclusioni. Se speculazione politica c’è, è quella innestata dallo stesso sig. Rella, tant’è vero che il gruppo di A.N. in blocco, e non a caso solo questo, ne ha preso le difese.

Come ha ricostruito correttamente la stampa, non si è trattato di un progetto della Provincia, ma di un progetto presentato, nel ’97, da tre associazioni: Ndronico, Italia Nostra, Legambiente. Quel progetto, che fu sigillato da un protocollo d’intesa, prevedeva alcune fasi. La prima, di durata triennale, consisteva in uno studio fatto dai tre gruppi per individuare circa trenta percorsi paesaggistici. La Provincia, che sarebbe stata beneficiaria del progetto, avrebbe contribuito solo con un rimborso spese, dietro presentazione di fatture, per un massimo di 10 milioni in ognuno dei tre anni. Esaurita l’attività prevista dal primo protocollo, si è passati alla seconda fase che è quella della strutturazione e realizzazione di attività su due percorsi pilota, tra quelli già individuati nello studio. Effettivamente, la Provincia, in primo momento aveva creduto di poter allargare il numero dei soggetti attuatori, ma successivamente ha chiarito che, trattandosi della prosecuzione di un’attività avviata sulla base di un progetto presentato dalle tre associazioni, sarebbe stato inopportuno riformulare la composizione dell’équipe in fase realizzativa, perché ciò avrebbe potuto arrecare distonie e disfunzioni. Quindi si tratta di clamori pretestuosi e di accuse strumentali. Ogni associazione che ha progetti da proporre lo può fare tranquillamente e troverà, come sempre, una Provincia pronta a valutare la qualità del progetto e non l’appartenenza dei proponenti. Cosa che, a quanto pare, invece, SpeleoTrekkingSalento vuole giocarsi sul tavolo della infondata polemica.