Il Presidente Ria ha scritto a Bruxelles per ottenere la difesa dei manufatti
Nella nota al presidente della Commissione Europea, il presidente Ria ha posto il quesito: - se i settori labour intensive insediati in Italia e nella nostra provincia debbano trasferirsi del tutto in aree a più contenuto costo dell'occupazione , con drammatici risvolti sociali a breve termine o se, invece, possano essere difesi, sempre in logiche di mercato, autorizzandosi in sede comunitaria sgravi contributivi e fiscali sia pure temporanei in favore delle aziende interessate.
Una recente indagine sull'andamento congiunturale del Tac salentino, commissionata dalla Provincia di Lecce, ha evidenziato che nel 2002 e nel primo semestre del 2003 il comparto, pur nel contesto di una rallentamento della domanda, è riuscito a conservare la sua funzione trainante nel sistema economico locale. Tutto questo è il risultato dello sforzo del sistema imprenditoriale sostenuto dalla Provincia che ha offerto con gli obiettivi e gli strumenti definiti nel "Progetto di riposizionamento competitivo del Tac salentino". Questo comune agire ha permesso alle imprese del settore fronteggiare le difficoltà congiunturali causate dalla contrazione dei consumi, dalla rivalutazione dell'euro rispetto al dollaro e soprattutto dalla crescente invadenza di produzioni provenienti dai paesi a più basso costo del lavoro e in particolare dalla Cina. Quest'ultima situazione però risulta essere insostenibile ed incontrastabile allo stato attuale delle cose nel medio-lungo periodo. Al fine di risolvere questa problematica e proseguendo nella politica di sostengo del settore avviata dalla Provincia di Lecce, il presidente Lorenzo Ria, ha inviato al presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, una nota in cui denuncia la situazione di difficoltà e informa che dagli incontri fra Provincia, imprese, sindacati e istituzioni economiche del territorio, è emersa la necessità di chiedere al Governo, insieme ad altri provvedimenti già in parte contenuti nella Finanziaria 2004, di proporre alla Commissione Europea la verifica di applicabilità del Regolamento Comunitario n. 427/2003 del 3 marzo 2003 in GUCE n.8.3.2003, relativo ad un meccanismo transitorio di salvaguardia specifico per prodotto per le importazioni originarie dalla Repubblica Popolare Cinese.
Il presidente Ria inoltre, ha fatto presente al presidente Prodi che il rallentamento della domanda per il Tac provinciale è stato fronteggiato con: - produzioni innovative; - introduzione di nuove tecnologie; - inserimenti di qualificate aziende tessili e calzaturiere emiliane e venete nel tessuto locale; - riqualificazione del personale; - nuove forme di promozione commerciale; - assorbimento di manodopera con più elevati livelli di professionalità. Nonostante ciò il differenziale nel costo del lavoro rispetto a quello riscontrabile in Cina è tale che, se si volesse applicarlo in Italia, sarebbero vanificate tutte le conquiste che il sindacalismo nazionale ed europeo ha ottenuto dopo decenni di instancabile attività.