Sprecona Regione, anzi no. Prima bacchetta, poi riabilita (pur con qualche riserva) l'ente regionale: la relazione del procuratore regionale della Corte dei Conti, Francesco Lorusso, letta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, elenca una serie di sperperi commessi dalla Regione Puglia nell'ultimo anno, ma in un'appendice riconosce che "l'ultimo scorcio del 2001 si è caratterizzato per la svolta, non trascurabile, impressa alla legislazione regionale pugliese, soprattutto in materia di sanità e formazione professionale".
E poi, tra numeri (di sentenze, decreti e ricorsi), punta il dito sugli affaires del territorio pugliese: si va dalle vicende relative agli interventi giubilari a San Giovanni Rotondo, dove funzionari e amministratori comunali sarebbero responsabili di danni (patrimoniali e non) per alcuni miliardi di lire, alle indagini ancora in corso su "svariate consulenze esterne conferite dal commissario straordinario dell'ex Eaap (ora Acquedotto Pugliese Spa)", a sospetti "appalti per ristorazione, aggiudicati presso le Ausl Ba/2, 3 e 4".
Non dimentica le "anomalie riscontrate in varie Ausl della regione per prescrizioni farmaceutiche, da parte di alcuni medici, con costo medio di ricetta di gran lunga superiore alla media regionale". E richiama l'attenzione sul "preoccupante fenomeno del superamento dei tetti programmati di spesa della sanità in Puglia, oltre ai notevoli disavanzi denunciati nei propri bilanci dalle rispettive aziende, locali ed ospedaliere, e che hanno portato poi ad elevare dello 0,50 per cento l'addizionale regionale Irpef".
Si riferisce a "paventate ipotesi di danni erariali denunciate presso il Policlinico di Bari, per diversi contratti di appalto di servizi e di consulenza, nonché l'Ausl Ba/4, sia per l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione dell'ex ospedale Cotugno, sia per il ripiano dei debiti pregressi delle gestioni commissariali delle preesistenti Usl". Fortuna, quindi, che come rileva lo stesso magistrato, "la nuova legge regionale del 5 dicembre 2001, n. 32, detta varie misure protese all'effettivo contenimento della spesa sanitaria che farebbero bene sperare per il futuro".
Esaminando gli ultimi provvedimenti varati dalla Regione in campo sanitario, poi, scrive che si tratta di "regole sicuramente incisive, ma che necessitano tuttavia di interventi strutturali di razionalizzazione del sistema sanitario, al fine di evitare che, per poter rispettare i budget previsti, si entri in una logica di tagli e ridimensionamenti indiscriminati dei servizi, penalizzando le fasce assistenziali più deboli".
Lo rassicura, in tal senso, il presidente della Giunta regionale, Raffaele Fitto: «L'azione di risanamento da un lato e quella di riorganizzazione dall'altro commenta hanno prodotto risultati concreti, ma non per questo la Regione Puglia abbasserà la guardia. Si continuerà sulla strada delineata, in collaborazione e confronto costante con la Corte dei Conti». Gli fa eco l'assessore regionale al bilancio, Rocco Palese: «Ritengo fondamentale e imprenscindibile il ruolo di controllo della Corte dei Conti e sono soddisfatto per le valutazioni del procuratore sulle due leggi regionali sul contenimento della spesa sanitaria».
Di rilievo, in questa situazione generale, il ruolo della sezione giurisdizionale per la Puglia della Corte dei Conti che, secondo il procuratore Lorusso, ha funzione: «non solo repressiva, recuperatoria, sanzionatoria ma, mi auguro, anche preventiva. La nostra presenza spiega genera preoccupazione in alcuni. Per questi sarebbe stato più comodo che ci fosse solo una sezione nazionale, a Roma, della Corte dei Conti, poiché per un pugliese è più difficile essere indagati a Bari. Ritengo che la corruzione e la concussione siano fenomeni connaturati alla natura umana e che, quindi, la magistratura contabile costituisca un presidio di legalità, con la sua azione di controllo».
Ma la stessa magistratura ha avuto finora anche un «ruolo di stimolo» nei confronti della Regione Puglia che, ricorda Lorusso, «ha avviato un'azione di risanamento, seguendo le direttive avute nel '93 dal presidente Ciampi». E ribadisce la necessità dell'esistenza di una «istituzione super partes, un organismo della Repubblica che consenta la coerenza, sul piano della gestione dei conti pubblici e del rispetto della legalità. Il controllo degli atti aggiunge deve prescindere dalle carte, bisogna scandagliare: un atto, pur perfetto nella sua legalità formale, non sempre si coniuga con efficacia, efficienza ed economicità del servizio».
In tema di controllo degli atti e di rispetto della legalità, il pensiero va a Punta Perotti, ad un anno dalla sentenza definitiva di confisca: «L'erario ci avrebbe guadagnato con la confisca commenta Lorusso ora stiamo a guardare come si evolve la vicenda. Quello che ora mi preoccupa è l'articolo 71 della finanziaria 2002, che dà la possibilità di trasferire i beni demaniali al Comune che, a sua volta, può cederli ai privati. Ritengo che possa costituire un precedente pericolosissimo e aprire scenari molto inquietanti».