La ''commissione statuto'' della Regione Puglia propone l' aumento del numero dei consiglieri regionali, settanta, a partire dalla prossima legislatura che comincera' nel 2005. E' questo - e' detto in una nota - ''l' orientamento della commissione permanente del consiglio per gli affari istituzionali, impegnata nella redazione del nuovo Statuto della Regione Puglia''. ''E' prevalsa l' ipotesi • spiega il presidente, Alberto Tedesco - di un aumento contenuto, rispetto ai sessanta attuali, in considerazione del crescente carico di lavoro dei consiglieri regionali, per il trasferimento di poteri e funzioni dallo Stato, in applicazione dei principi del federalismo''.

La commissione - prosegue il comunicato - ha completato ''la rilettura informale della bozza provvisoria di quella che sara' la carta costituzionale pugliese dell' immediato futuro, risolvendo gli ultimi aspetti legati ai contenuti ed alla coerenza complessiva'', ed ha affrontato anche ''l' istituzione del Consiglio statutario, un organismo con funzione arbitrale nei conflitti interni e di conciliazione per quelli con l' esterno''. ''Nel definire i tre articoli sottoposti ai colleghi, secondo il mandato ricevuto su questa sezione del testo - aggiunge Tedesco - mi sono ispirato al Consiglio costituzionale francese che, diversamente dalla nostra Corte costituzionale, serve a 'filtrare' i contenziosi, tentando la composizione bonaria. Chi non si sente garantito dalla soluzione ha sempre la strada aperta verso gli organi giurisdizionali''. Il Consiglio statutario ''si esprimera' sulle incompatibilita' statutarie delle iniziative legislative e 'arbitrera'' i conflitti di attribuzione tra gli organi della Regione. In questi casi la decisione è vincolante per le parti. Formulera' inoltre risoluzioni conciliative nei conflitti tra Regione, autonomie locali e funzionali, aventi ad oggetto l' applicazione di norme statutarie''. Ne faranno parte cinque persone: due consiglieri regionali eletti dal Consiglio regionale tra quelli non in carica e con un' esperienza di dieci anni, e tre docenti di diritto pubblico, nominati dai rettori delle università pugliesi.