''Gli asseriti interventi risanatori sul fronte della sanita' ed il previsto avanzo di esercizio avrebbero potuto avere un riscontro positivo nei confronti dei cittadini pugliesi che con i loro sacrifici hanno reso possibili tali risultati''. Lo afferma la Cgil pugliese in una nota nella quale fa riferimento ''alla cancellazione totale dell'incremento dell'addizionale irpef, la cui imposizione pari allo 0,50%, oltre al gia' esistente 0,90%, era stata assicurata dalla stessa giunta come straordinaria e transitoria per il solo esercizio 2002, alla soppressione dei ticket sulle ricette e sui medicinali che, nella loro entita' e nella limitatezza della popolazione interamente e parzialmente esente, rappresentano una delle punte massime di imposizione sull' intero territorio nazionale''.

''Il taglio del bilancio poco incline alle fasce piu' deboli della popolazione pugliese - continua il sindacato - e' purtroppo confermato dalle cifre esposte'' per servizi sociali, edilizia residenziale, e lavoro e cooperazione. ''Sul bilancio - aggiunge la Cgil - continuano a pesare in modo notevole i residui passivi perenti e le carte contabili che, pur se negli ultimi esercizi soggetti a interessanti 'prosciugamenti', sono ancora rilevanti nella propria entita'. L' opera di 'pulizia' andrebbe accelerata in modo da rendere esigibili risorse da destinare alle esigenze sociali ed a quelle di qualificazione produttiva e crescita occupazionale''. La Cgil esprime infine ''forte contrarieta' alle disposizioni sulla sanita' che riconfermano la grande confusione con cui si sta attuando il Piano di riordino ospedaliero con conseguente penalizzazione dei cittadini sul territorio''.