ERiportiamo integralmente la lettera scritta dalla Camera di Commemrcio di Brindisi al Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano per la crisi dell'industria chimica a Brindisi.
Signor Ministro, la minacciata chiusura, a brevissimo, degli impianti "P 70" o "Mdi" della DOW CHEMICAL COMPANY, ubicati nel Petrolchimico di Brindisi rischiano di depauperare le potenzialità produttive di uno dei siti più importanti dell’industria chimica italiana. Le motivazioni alla base delle decisioni della multinazionale statunitense sarebbero da rinvenirsi nella mancata autorizzazione alla costruzione di strutture che migliorerebbero il ciclo produttivo dell’impianto, bisognose di valutazione di impatto ambientale da parte del competente Ministero.
Si rischia, in tal modo, la perdita di oltre 400 posti di lavoro fra unità dirette e lavoratori dell’indotto in un contesto territoriale già segnato dalla persistenza di elevati livelli di disoccupazione.
Non è da escludersi, inoltre, il rischio che quanto segnalato diventi causa aggiuntiva di tensioni in un settore come questo del comparto chimico ove potrebbero verificarsi reazioni a catena riguardanti altri impianti.
La Camera di Commercio – attivamente protagonista negli ultimi anni di molteplici iniziative in comparti produttivi e della ricerca scientifica, culminate nell’avvio, con altri Enti, di corsi universitari nella città capoluogo – nell’esprimere la sua più viva preoccupazione per i rischi di indebolimento dell’apparato industriale locale, auspica che la S. V. voglia considerare, con l’urgenza del caso, l’opportunità di presiedere un incontro presso la sede camerale tra tutti i soggetti interessati, al fine di valutare ogni ipotesi tecnica utile a scongiurare la dismissione degli impianti e la conseguente perdita di posti di lavoro.
Nel ringraziare per l’attenzione e la disponibilità a quanto segnalato e richiesto ed in attesa di un gradito cenno, si porgono distinti saluti.
Brindisi, 4 gennaio 2002 Giuseppe Silvio Rubini