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L'acqua torna a Taranto quando è stata aperta un'inchiesta

Data: 16/07/2007 - Ora: 09:03
Categoria: Cronaca

La città è rimasta a secco per 10 giorni

E' inchiesta sulla crisi idrica che ha colpito la città di Taranto negli scorsi giorni. Dopo le quattro informazioni di garanzia, con l'ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio, notificate sabato dalla polizia ad altrettanti tra dirigenti e funzionari dell'Acquedotto pugliese (Aqp), altri "avvisi" potrebbero prossimamente essere emessi dalla procura della Repubblica di Taranto che indaga sul mancato approvvigionamento idrico nella provincia jonica negli ultimi dieci giorni. Intanto, l'erogazione di acqua in città è da un paio di giorni normalizzata. I primi destinatari dei provvedimenti di garanzia sono il direttore generale dell'Aqp, Massimiliano Bianco, il responsabile della Rete, Gianluigi Fiore, il direttore operativo, Antonio De Leo, e il responsabile dell'approvvigionamento idrico, Michele Angiulli. Al vaglio del procuratore aggiunto, Franco Sebastio, e degli agenti della Digos della questura, ci sarebbe in particolare la voluminosa documentazione sequestrata sabato negli uffici baresi dell'Aqp. Negli atti acquisiti ci sarebbero anche «ordini di servizio» e tabelle sulla disponibilità di acqua da parte della società idrica. STRANEZZA - Il procuratore della Repubblica aggiunto di Taranto, Franco Sebastio nota però alcune stranezze: "Quello che è accaduto è strano, come è una strana coincidenza: che l'acqua sia tornata quando abbiamo iniziato a interessarci della vicenda". Sebastio poi aggiunge: "Stiamo valutando la documentazione che abbiamo sequestrato e ora fisseremo gli interrogatori dei quattro destinatari delle informazioni di garanzia. Domani abbiamo un incontro con la Digos per fare il punto della situazione". Il procuratore ha sottolineato che si tratta di "un'indagine complessa". "Dovremo analizzare - ha spiegato - una serie di questioni. Cercheremo di essere rapidi nei limiti del possibile, ma dobbiamo agire con professionalità e capire per quale ragione i tarantini abbiano dovuto sopportare disagi inimmaginabili per l'improvvisa interruzione dell'erogazione idrica". "Non escludo - ha concluso il magistrato - che possano emergere altre responsabilità".

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