In merito alla delibera del Senato accademico, riunitosi ieri mattina per discutere dell'attuale stato di agitazione degli atenei in seguito al DDL Moratti sulla modifica dello stato giuridico dei docenti e dei ricercatori, l'Unione degli Universitari ha preferito astenersi dalla votazione finale, con la quale si è deciso di riprendere a pieno regime l'attività didattica. L'Unione degli Universitari reputa opportuno riprendere le lezioni in quanto una loro ulteriore sospensione non può che arrecare danno agli studenti. L'Unione degli Universitari ha deciso di astenersi dalla votazione perché ritiene che il testo della delibera del Senato accademico non rappresenti una presa di posizione forte nei confronti del problema, che comunque persiste. Inoltre, l'Unione degli Universitari ritiene che gli interventi dei parlamentari presenti alla seduta del Senato accademico non siano stati sufficientemente rassicuranti; non hanno fatto altro che confermare le ragioni della protesta che si è svolta in questi giorni, rilevando la mancanza di un atto formale che giustifichi il venir meno dello stato di agitazione. L'Unione degli Universitari ribadisce la richiesta di ritiro del DDL Moratti e reputa che sia necessario proseguire la protesta. L'Università di Lecce deve fare un bilancio che non dia alcun alibi a chi vuole tagliare i fondi, perciò bisogna tagliare gli sprechi. Inoltre l'UdU ritiene che sia necessario finanziare la formazione di base e specialistica, che deve essere garantita ancora prima di investire nell'eccellenza. Sentiamo forte l'esigenza razionalizzare l'offerta formativa e garantire la qualità delle triennali e dello sbocco delle stesse in almeno una specialistica.