Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.


Home Page

L'Isola di Sant'Andrea di Gallipoli, Legambiente denuncia: nuovi confini

Data: 03/02/2003 - Ora: 09:43
Categoria: Politica

L'impegno di Legambiente a Gallipoli per l’istituzione dell’Area Naturale Protetta "Isola S. Andrea – Litorale di Punta Pizzo". Una azione che si è sviluppata sul piano giudiziario - a partire dall’episodio eclatante della colmata dell’area umida dei Foggi i cui esiti ancora oggi si protraggono nelle aule del tribunale -, come su quello urbanistico, con puntuali osservazioni agli strumenti di previsione, e amministrativo, con la documentata opposizione a quelli - abusati - di deroga ai vincoli ed alla pianificazione.
Un’azione portata sul campo, supportando gli organismi scientifici nell’università e nelle amministrazioni nel conoscere e riconoscere le valenze ed i contenuti di quest’area unica e straordinaria per variabilità e complessità di ambienti, "costruendola" giorno per giorno nella coscienza e nel comune sentire della collettività locale con iniziative nelle scuole e nelle piazze, facendone uno dei luoghi-simbolo della identità salentina, un caso noto in tutta Italia anche grazie a memorabili interventi delle principali testate giornalistiche e televisive nazionali.

Non a tutti è noto invece che proprio in questi giorni sta per concludersi l’iter istitutivo dell’area, con una deliberazione del C.C. che approverà o rideterminerà i confini e le norme di gestione proposti dalla Regione Puglia. E che posizioni non ufficiali emerse nel corso della preconferenza - il tavolo di concertazione preliminare previsto dalla legge vigente - tenutasi il 24 u.s. sostengono il dimezzamento dell’area proposta dagli Uffici Regionali e già a sua volta più che dimezzato rispetto all’area di interesse individuata dall’apposito studio elaborato da parte della Provincia di Lecce.
Con l’intento di garantire la massima partecipazione democratica ed evidenza ai processi decisionali che riguardano la nostra comunità che ha sempre caratterizzano la nostra azione, e per sgombrare il campo da alcuni falsi luoghi comuni e dalla disinformazione interessata che, come previsto, è stata montata ad arte negli ultimi giorni, giova evidenziare che: Un parco non è fatto di - né prevede - muri, cancelli e filo spinato, ma è fatto di civiltà , cultura, regole e capacità imprenditoriali evolute; un parco non è un tratto di territorio sottratto alla collettività, ma è esattamente il contrario, e cioè un patrimonio restituito alla sua cultura ed alla sua fruizione: per inciso le norme non sottraggono un metro cubo alla edificabilità complessiva del territorio - semmai ne aggiungono in virtù di dinamiche comprensoriali - e specificamente e solo per il nostro parco (art.11, punto 3 del Documento di Indirizzo) consentono la realizzazione di strutture e servizi per la balneazione al suo interno, ragion per cui le coste del parco resteranno sotto ogni aspetto completamente balenabili; un parco non serve (solo) a proteggere flora, fauna, ecosistemi - per questo bastano e avanzano i rigidissimi vincoli comunitari già da tempo vigenti su gran parte dell’area - ma serve per fornire strumenti per la gestione di quelle risorse, per produrre identità, qualità e credibilità dell’offerta turistica e occupazione duratura, come avviene in una quantità di casi lungo le coste di tutto il Mediterraneo, e in Campania, Sicilia e Sardegna, per rimanere in realtà a noi vicine e affini; volere il parco per l’amministratore non è una questione di sensibilità ambientale individuale, ma è segno di responsabilità verso la collettività e di serietà e coerenza politica; viceversa l’opzione zero non può essere a costo zero, ma ha costi economici diretti ed indiretti altissimi, comportando la rinuncia a risorse (i finanziamenti della Comunità Europea che la nostra città fino ad ora è stata più brava a perdere che ad intercettare) destinate poi irreversibilmente a quei comuni costieri salentini che da anni puntano tenacemente alla istituzione di aree-parco lungo i loro litorali; la scelta del non-parco non vuol dire, per essere chiari, avere le mani libere di fare della costa ciò che si vuole, ma al contrario, rinunciando di fatto ad amministrare, progettare e valorizzare il tratto più prezioso del nostro territorio, lasciarne la regolamentazione ad un rigido sistema vincolistico - quello della Comunità Europea che comunque permane - che potrebbe non consentire realmente alcuna modifica dello stato attuale dei luoghi! È esattamente ciò che sta accadendo all’Isola di S.Andrea, dove oggi purtroppo nessuno può mettere letteralmente piede e non "per colpa di Legambiente", come qualcuno in malafede va dicendo in giro, ma proprio perché, in mancanza di uno strumento di tutela attiva, il Parco appunto, le autorità sono costrette a ricorrere a strumenti di tutela drastici e impositivi. in fine la scelta (o meglio la non scelta) di un parco mutilato, limitato alla sola estremità meridionale, appare la peggiore, poiché: 1. è tecnicamente improponibile, in quanto priverebbe l’area protetta di quelle estreme complessità e variabilità - un mosaico unico di aree umide, macchia mediterranea con specie rare ed areali di prateria arida con caratteristiche di tipo "africano" - che ne costituiscono il tratto peculiare, l’ineludibile presupposto al funzionamento e la stessa ragione d’essere: un parco non è infatti un disegno su un pezzo di carta né una coperta da tirare dove più fa comodo, ma un’entità funzionale con logiche proprie e stringenti; 2. è un nonsenso giuridico, poiché esclude senza ragione plausibile corsi d’acqua pubblici, aree umide e costiere già tutelate dai vincoli (che parco o non parco rimangono in vigore) ed in buona parte di pertinenza demaniale, e quindi di proprietà pubblica; 3. è politicamente insostenibile, poiché, ridimensionando drasticamente l’area già proposta dalla passata amministrazione e fatta propria dal nuovo PRG ormai prossimo all’approvazione, costituirebbe un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni solennemente assunti in campagna elettorale.
Ciò premesso, Legambiente invita quindi i componenti del C.C. e tutte le forze politiche cittadine alla massima ponderatezza ad evitare che posizioni interessate e risibili ripicche personali abbiano il sopravvento sul pubblico interesse, e tutti i cittadini alla massima attenzione sulle scelte decisive che stanno per essere prese da qui a pochi giorni.

Invia commento

Commenti su questo articolo

Documenti

Link

Risorse correlate

Ultimi video della categoria

Ultime notizie della categoria

BitMeeting - Organizza le tue riunioni quaificate on-line

BitMeeting - Organizza le tue riunioni quaificate on-line

Banner AIL Salento

Banner AIL Salento

CARLA E ANNACHIARA QUARTA

CARLA E ANNACHIARA QUARTA
Torna a inizio pagina
RECAPITI E INFO

Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28 

info@sudnews.tv

Privacy Policy
Cookie Policy

SUDNEWS

Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617

ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati