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L'Inter fatica ma riesce a battere il Lecce

Data: 25/09/2008 - Ora: 08:44
Categoria: Sport

L'Inter fatica ma riesce a battere il Lecce

La vittoria nel finale, dopo una ripresa poco sfolgorante pur con i cambi tattici.

L'Inter è grande, l'Inter è la squadra più bella (intesa come gioco), si fa un gran bel parlare dell'Inter. A ragione, quando c'è ma ieri sera nella sfida contro il Lecce tutta questa grande bella Inter non si è vista. E se l'Inter ha schiodato lo 0-0 con un buon Lecce ed è già sola in testa al campionato lo deve soltanto alla freddezza dell'argentino Julio Cruz, detto il Giardiniere perchè in Argentina si dava da fare con le potature, al 34': lungo cross di Maicon, sponda di Ibra con la testa e Cruz, lasciato troppo solo al limite dell'area da Zanchetta (unico svarione del leccese), che calcia senza prendere la mira.

Gli interisti, per tutto l'arco della partita, non sapevano cosa fare della palla quando arrivavano verso l'area del Lecce, superati i fortini dislocati da Beretta come gli strateghi cinesi nella Grande Muraglia. Senza la ficcante velocità di Maicon, in panchina, nè l'estro di un giocoliere sull'ala i cento passaggi apparivano come il rimescolio del torrone e il Lecce reggeva. L'imprecisione di Stankovic, al rientro, e l'abulia di Vieira, con un cerottone niveo sulla capoccia dopo uno scontro involontario con Burdisso, ritardavano la manovra e c'era anche supponenza nella ricerca del passaggio difficile quando l'Inter ha tiratori cui basta arrivare ai 20 metri per mettere un portiere in difficoltà: era come se non bastasse il gol semplice o l'autogol, specialità della casa nell'avvio del campionato, ma bisognasse andare in porta con finezza. Ci cadeva Narciso Mancini, con passaggi barocchi, e persino Ibrahimovic, dopo l'avvio sontuoso, indugiava nella ricerca del colpo per stupire.

Il tourbillon non confondeva il solido Lecce: erano otto a difendere e quando se ne ricordavano pure Cacia (qualche volta) e Tiribocchi (quasi mai) se ne contavano 10 nella metà campo pugliese. Beretta faceva benissimo a provarci: a 40 anni dal '68 le barricate non sono sfiorite, almeno nel calcio. Di rimessa, c'era quasi la sorpresa. Al 19' Esposito non deviava bene di testa la punizione di Zanchetta e al 31' proprio Zanchetta calciava un gran destro da 20 metri sul quale volava Julio Cesar. A occasioni Inter e Lecce erano pari, come nel punteggio. Che i nerazzurri avessero controllato il gioco non consolava la gente, già proiettata sul derby di domenica sera. La vittoria nel finale, dopo una ripresa poco sfolgorante pur con i cambi tattici.

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