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L'Eurostar Lecce-Milano anticiperà di mezz'ora, protestano i pendolari

Data: 06/12/2006 - Ora: 09:56
Categoria: Cronaca

La protesta di oltre cento persone scritta in un documento

Fonti Trenitalia affermano che dal 9 dicembre p.v. l'Eurostar 9412 (Le-Mi) delle ore 7.24 sarà sostituito da un altro treno (tale EurostarCity 9712), che partirà alle ore 7.00, ossia mezz'ora prima dell'attuale orario di partenza.

"Esprimiamo l'enorme sacrificio di molti pendolari del Salento (che, vale la pena ricordare, costituiscono una grossa fetta dell'utenza media di collegamento in oggetto), i quali, per raggiungere le sedi regionali di lavoro, sono costretti quotidianamente a spostamenti di oltre 400 Km nel complesso, con 4 ore di viaggio (salvo ritardi)". La situazione, resa ancor più disagevole dalla distanza e dalla totale assenza di collegamenti pubblici nel territorio salentino, da e per stazione di Lecce, è fortemente penalizzante dal punto di vista umano oltre che economico.

Adesso, come se tutto ciò non bastasse, Trenitalia ha inopinatamente deciso (o, meglio, imposto) l'anticipo del treno mattutino direzione Milano, rendendo oltremodo insostenibile la situazione già drammatica per quanto detto. Molti pendolari saranno costretti a cercare casa nel luogo di lavoro con un ulteriore aggravio di spese e disagio, mentre altri continueranno a viaggiare in condizioni ancora più difficoltose, ma forse bisogna abituarsi a tutto, anche ai quotidiani viaggi della speranza.

Allora, dov'e il vantaggio di avere ultimato il doppio binario nella tratta Le-Ba? Il raddoppio, che tra l'altro ha implicato un ingente impegno economico per l'azienda Trenitalia e per le istituzioni coinvolte a vario titolo (compresa la Regione Puglia), avrebbe dovuto comportare le riduzioni dei tempi di percorrenza e non mai degli anticipi nelle partenze (magari degli anticipi nell'arrivo)! L'investimento era finalizzato a garantire un servizio in grado di migliorare la mobilità ed i collegamenti, anche a vantaggio dell'azienda stessa, e non già a generare ulteriori disagi per i cittadini-clienti-utenti.

Una variazione di tale portata andrebbe valutata e ponderata con coscienza e tenendo conto delle esigenze del cliente-utente, soprattutto quello pendolare, ed ancor di più in considerazione del fatto che Trenitalia, pur essendo in regime di concorrenza, opera come monopolista di fatto nel settore: è infatti l'unico soggetto gestore del servizio pubblico essenziale di trasporto.

Peraltro, sottolineiamo l'assenza di alternative possibili (il primo treno utile, dopo ES 9412, è un regionale che collega Lecce a Bari, parte alle ore 9,40 e arriva alle 11,49).

Inoltre, se si verificasse l'ipotesi appresa per le vie brevi, secondo cui il treno sostitutivo dell'attuale Eurostar 9412 sarà di tipologia Intercity, senza servizio bar-ristorazione, si verificherebbe l'assurda realtà di non garantire alcun Eurostar agli utenti che necessitino raggiungere Milano nella prima parte della giornata. Questa circostanza, ove fosse confermata, cagionerebbe disagi ai cittadini, oltre che svantaggi economici per la stessa Trenitalia s.p.a.

In conclusione:

  • invitiamo Trenitalia a riconsiderare l'anticipo dell' Eurostar 9412, lasciando invariato l'attuale orario di partenza e l'attuale tipologia di treno: una variazione di mezzora significa un ulteriore stravolgimento e peggioramento della nostra condizione già abbastanza disagiata.

  • suggeriamo di verificare la possibilità di una concreta riduzione dei tempi di percorrenza sulla tratta Le-Ba, (cosa peraltro possibile) in modo da assicurare una maggiore efficienza del servizio, consentendo ai pendolari condizioni di vita e di viaggio più dignitose.

  • chiediamo l'interessamento dell'Assessore regionale ai trasporti per una indagine sui collegamenti ferroviari ed un intervento sulle problematiche evidenziate, certi che un efficiente sistema di trasporto locale (e nazionale) possa essere d'impulso allo sviluppo del territorio e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini.


Il presente documento ad oggi è stato sottoscritto da circa cento persone.

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