La rottura è definitiva e le accuse pesanti
Questa volta la presa di posizione dell'Anci Puglia nei confronti dell'Aqp sembra dura, senza se e senza ma. I Comuni - hanno sostenuto Lia e Lamacchia - "sono stanchi di rincorrere le inefficienze di un gestore unico che sta facendo danni enormi alla Puglia". "Ato e Anci hanno subito denunciato, sin dal luglio 2005 - hanno detto - che Aqp non era in grado di fare progettazione e i Comuni hanno così presentato un loro parco progetti chiedendo ad Aqp di utilizzarli secondo quanto previsto dal Piano d’ ambito". Non solo: i Comuni hanno anche dato la loro disponibilità ad utilizzare la loro struttura burocratica per mettere in atto le procedure di appalto. Tutto questo mentre "i pugliesi pagano per avere servizi, acqua e depurazione completa, servizi che in realtà non hanno e che il gestore è obbligato a dare ai cittadini, per contratto". E pagano una "tariffa, tra le più alte d’ Italia, che non è legale perchè l’Ato - ha detto Lamacchia - non ha mai dato il parere ed è una tariffa superiore a quelle previste dal tariffario del ministero delle infrastrutture (i pugliesi pagano il 15% in più)".
I Comuni, quindi, "continuano a costruire a loro spese depuratori e rete quando invece c’è l’ente gestore". "Ma la pazienza è finita, è finita - ha detto Lamacchia - quando i Comuni, che hanno progetti realistici tra le mani, hanno visto che ci sono risorse comunitarie disponibili e l’ Aqp non è in grado di spenderle perchè non ha capacità progettuale e organizzativa". Il presidente dell’Ato ha intanto scritto ieri sera una lettera urgente al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, chiedendo un incontro urgente a livello istituzionale.
I finanziamenti messi a disposizione dai Por devono essere impegnati entro il 2006 e i lavori delle opere devono essere ultimati, per essere rendicontati, entro il 2008. "Noi chiediamo all’ azionista dell’ Aqp, la Regione Puglia - hanno detto Lia e Lamacchia - se ha intenzione di utilizzare le risorse del Por per dare un servizio migliore ai cittadini». "Noi chiediamo - ha concluso Lia - che con i soldi del Por (391 milioni di euro) si realizzino opere che sicuramente si possono appaltare e con gli altri soldi a disposizione (277 e 276 milioni di euro del Cipe, 25 milioni del ministero dell’ ambiente e 270 milioni del’ ente gestore) vengano appaltate le altre opere per le quali non ci sono scadenze o vincoli".