Nel concerto del primo agosto i Kronos Quartet hanno portato a Lecce la loro musica sofisticata ed intellettuale. Il gruppo, composto da tre violinisti ed una donna al violoncello, ha sapientemente elaborato gli accordi classici seguendo suggestioni di rock e di musica etnica. L'incipit del concerto è stato evocativo di luoghi pullulanti di gente dove, sopra le registrazioni di voci indefinite, si infiltravano i pizzicati dei violini. Brillanti sono stati i pezzi tratti dall'ultimo album dedicati al Messico e al Chapas. Aperte e soavi, invece, le arie composte in America e, sinuose, come incantatrici di serpenti, le musiche orientali provenienti dalla Turchia. Le contaminazioni e sperimentazioni del quartetto d'archi hanno incantato il pubblico del Politeama; qui, infatti, è stato spostato il concerto, inizialmente previsto nel cortile di Palazzo del Celestini, per evitare le minacce di un temporale estivo. Nonostante il gruppo americano suonasse al chiuso, il cuore del concerto ha reso possibile per il pubblico immaginare frotte di uccelli in volo che all'imbrunire tornano ai loro nidi. Esaltante ed entusiasmante è stata poi la cover di Purple Hazle di Jimi Hendrix; in quel momento gli archi, come per incanto, hanno riprodotto i suoni delle chiatarre elettriche infuocate del ritmo rock del celebre cantautore. Alla fine del concerto in due tempi il pubblico non smetteva di applaudire e richiamare i quattro maghi degli archi accontentandosi e placandosi solo dopo il terzo ritorno sulla scena dedicato alI'India con un pezzo esotico e fluttuante.