La situazione in Kosovo sembra stia precipitando verso l'irreparabile. Secondo Enver Maloku, portavoce della Lega democratica del Kosovo (Ldk), principale partito dell'etnia albanese, centinaia di donne e bambini sono in fuga dalla zona di Drenica, dove dalla scorsa notte sono iniziati gli attacchi delle forze serbe. "Stanno fuggendo con tutti i mezzi possibili, autobus, trattori e automobili diretti verso i villaggi di Novolan, Bernik, Dolak, Dervar, Pantine", ha detto Maloku in una concitata conferenza stampa. Secondo il portavoce gli attacchi contro i villaggi di Acareve, Prekaz e Vojnik hanno provocato molti feriti. In tutta la regione sono segnalati dall'Ldk movimenti di truppe dell'esercito jugoslavo e a Mitrovica stanno arrivando nuove unità di polizia. Nella zona di Frasheri, dove c'è un deposito di armi dell'esercito, è stato notato un via vai di camion. "Le autorità serbe stanno consegnando le armi ai civili", ha accusato Maloku "e ciò non può che peggiorare la situazione".
Non ci sono però testimonianze indipendenti di quanto sta accadendo in alcune parti del Kosovo, poiché la polizia serba impedisce ai giornalisti di raggiungere la zona di Drenica. Anche a Podujevo, 30 km a nord del capoluogo Pristina, sono stati notati uomini armati sui tetti e molti blindati sono passati a gran velocità sulla strada centrale. Le notizie non possono essere controllate perché tutte le linee telefoniche sono bloccate da alcune ore. L'Ldk ha lanciato un nuovo appello a Stati Uniti e Unione europea per fermare le azioni serbe. (MN)