La Nato è pronta ad intervenire nell'area calda del Balcani con una forza di interposizione che dovrebbe collocarsi sui confini di Albania e Macedonia. Mentre in Kosovo si continua a combattere, il Governo albanese ha lanciato un appello alle forze serbe e agli indipendentisti di liberazione del Kosovo per un cessate il fuoco e un immediato avvio delle trattative di pace. (MN) L'appello, però, sembra scontrarsi con intenzioni tutt'altro che pacifiche. Le forze serbe appaiono sempre più intenzionate a proseguire nella loro linea offensiva con l'intento di prendere il controllo dei punti strategici tanto che questa mattina, dopo i sei villaggi rasi al suolo ieri dall'artiglieria, hanno attaccato e riconquistato la città di Lousha, roccaforte a nord-ovest di Pristina.
E mentre l'Europa aspetta una risposta agli appelli di pace inviati a Milosevic, appare sempre piu' grave anche la situazione dei profughi, diventati, secondo l'Alto Commissariato dell'Onu oltre duecentomila. Senza cibo e acqua potabile continuano a cercare rifugio nei boschi e nelle zone più remote e oggi un pullman è stato assalito da un gruppo armato che ha ucciso un bambino di otto anni e ferito altre quattro persone. E' proprio per il perdurare di questa situazione di incertezza e di attrito politico militare crescente che la Nato sta preparando un piano per un intervento armato.