Slobodan Milosevic ha accettato di avviare negoziati immediati con gli albanesi del Kossovo" ha annunciato il ministro degli Esteri russo Primakov al termine di un incontro di un'ora con il presidente iugoslavo. Forse così sarà evitato un vero attacco dell'Alleanza Atlantica alle truppe serbe, che stanno spopolando il Kossovo a mano armata. (MN) La polizia speciale di Milosevic, che sta facendo il "lavoro sporco" appoggiata dall'esercito, potrebbe essere ritirata. La Nato stessa ha però reagito con prudenza alla repentina apertura di Milosevic: "i preparativi per un eventuale intervento proseguono" fanno sapere dal quartier generale a Bruxelles.
Agenzie umanitarie dell'Onu chiedono aiuti per i profughi pari a 18 milioni di dollari. Un risarcimento pesantissimo a carico della comunità internazionale. Ma ci sono Stati che hanno deciso di usare il pugno di ferro con Milosevic: il portavoce del governo giapponese Kanezo Muraoka ha annunciato che saranno prese "misure appropriate per impedire nuovi investimenti in Serbia e per bloccare i fondi dei governi serbo e jugoslavo in Giappone". La decisione scaturisce dall'accordo, raggiunto la scorsa settimana, tra Giappone, Italia, Usa, Francia, Gran Bretagna, Germania e Russia. Muraoka ha sottolineato che il suo governo "vuole in questo modo contribuire agli sforzi internazionali per una soluzione politica al problema del Kosovo".
L'ONU dal canto suo prolungherà il suo mandato nella vicina Bosnia. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato ieri all'unanimità il mantenimento per un anno della nuova forza di pace in Bosnia. Il 19 giugno scade infatti il mandato della SFOR. Battezzata "Joint Force" (Forza comune), la nuova struttura sarà la terza dal 1995 a questa parte.