Si ricompatta la maggioranza di governo sulla difficile crisi del Kosovo. Al termine di una riunione alla quale hanno partecipato i capigruppo di Camera e Senato, le forze politiche che sostengono l'esecutivo guidato da Massimo D'Alema hanno infatti raggiunto un accordo sul testo di una mozione comune sul Kosovo. Ma i parlamentari che fanno riferimento a Francesco Cossiga (di cui fa parte anche il ministro della Difesa Carlo Scognamiglio) in un primo tempo non hanno firmato la mozione di maggioranza sul Kosovo, poi hanno dichiarato che la voteranno. (MN)

Nel documento si legge che il Parlamento "impegna il governo ad adoperarsi con gli alleati della Nato per una iniziativa volta a riprendere subito i negoziati e a sospendere i bombardamenti". La mozione, che sottolinea "con preoccupazione i rischi di una azione militare", impegna inoltre il governo "ad agire affinché l'Unione europea maturi una posizione globale e una forte azione comune sui Balcani; a sostenere, come previsto dall'accordo di Rambouillet, il ruolo dell'Onu affinché, coerentemente alle precedenti risoluzioni sul Kosovo, possa dispiegarsi sul terreno una forza multinazionale di interposizione con il coinvolgimento del gruppo di contatto; a predisporre gli interventi necessari all'accoglienza di profughi e a convocare il tavolo di coordinamento per gli aiuti umanitari". Soddisfazione sull'accordo raggiunto è stata espressa in particolare dal partito guidato da Armando Cossutta. "È stato costruito un punto di partenza per fermare la guerra": questo il commento di Marco Rizzo, coordinatore dei Comunisti italiani, che annuncia anche il voto del suo partito alla mozione della maggioranza sul Kosovo.