Non ci sono ancora prove evidenti di un ritiro delle truppe serbe dal Kosovo: per questo la Nato non dà fede agli annunci di Belgrado e continua la preparazione per un possibile intervento aereo nella regione. E' quanto hanno detto oggi a Bruxelles fonti della Nato al termine della riunione degli ambasciatori. ''Nonostante gli annunci del primo ministro serbo - ha detto la fonte - gli attacchi contro civili innocenti continuano e non ci sono finora prove che l'offensiva contro l'Esercito per la liberazione del Kosovo (Uck) sia terminata. Esistono segni di un movimento di alcune armi pesanti, ma sono totalmente inadeguati''. (FM)

Il funzionario dell'Alleanza ha aggiunto che il segretario generale dell'Onu Kofi Annan presenterà il 7 o 8 ottobre un rapporto al Consiglio di Sicurezza: nel documento si traccerà un bilancio degli atti concreti compiuti da Milosevic e dai kosovari di etnia albanese a fronte delle richieste contenute nella risoluzione 1199 approvata recentemente dal Consiglio. ''Quello - ha aggiunto - sarà un momento molto importante per valutare la posizione di Milosevic''. A chi gli chiedeva se il presidente serbo può dunque ritenersi tranquillo che la comunità internazionale non entrerà in azione fino a quella data, la fonte Nato ha replicato: ''Assolutamente no: l'Alleanza è un organismo indipendente e può agire in qualsiasi momento''. Nei prossimi giorni continueranno i contatti con i paesi membri dell'Alleanza per far sì che l'eventuale impiego di aerei per operazioni in Kosovo possa scattare ''nel minor tempo possibile''. Missili cruise che potrebbero essere usati - ha osservato la fonte - sono già sul teatro delle operazioni''.