La risoluzione dell'Onu sul Kosovo, che minaccia Belgrado di nuove azioni e misure contro la Jugoslavia se Belgrado non metterà fine alla violenza in questa provincia è un 'precedente nocivo', ha detto oggi il ministro jugoslavo degli Esteri, Zivadin Jovanovic. La risoluzione ''non ha alcun fondamento giuridico né politico'' e costituisce ''un tentativo per creare un precedente inutile e nocivo teso a intromettersi negli affari interni di un paese sovrano senza la sua autorizzazione'', ha detto il ministro che si trova attualmente a New York per l'assemblea generale dell'Onu. (FM)

La risoluzione, ha aggiunto Jovanovic, ''ignora una serie di fatti, in particolare quelli che testimoniano un miglioramento della situazione e il successo delle operazioni umanitarie'' nel Kosovo. Tra l'altro, aggiunge, ''sfonda una porta aperta, poiche' Balgrado è favorevole al dialogo'' con gli albanesi. L'Onu sbaglia invece, secondo Jovanovic, nel non chiamare in causa l'Albania, ''che addestra e arma i terroristi per poi infiltrarli nella Repubblica jugoslava' (Serbia e Montenegro). Il capo della diplomazia jugoslava nota che comunque la risoluzione ''condanna il separatismo'' nel momento in cui essa condanna il terrorismo e sostiene la sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica federale jugoslava.