I paesi del Gruppo di Contatto hanno messo a punto un nuovo piano di pace per il Kosovo ma ci sarà un intervento militare della Nato se il presidente serbo Slobodan Milosevic non fermerà gli attacchi contro gli albanesi di quella provincia. Lo ha detto oggi il capo del Foreign Office Robin Cook mentre il Gruppo di Contatto (composto da sei paesi, tra cui l'Italia) si riuniva a Londra a livello di alti funzionari. ''Il Gruppo di Contatto - ha affermato Cook - si concentrerà per dare nuovo impulso al processo politico, per portare entrambi le parti attorno ad un tavolo in modo da negoziare sul documento che abbiamo preparato''. (FM)

A detta di Cook il documento prevede che il Kosovo abbia un suo governo interno, controlli le proprie forze di polizia e vada ad elezioni libere in base ad uno status con revisione ogni tre anni. Il ministro degli esteri britannico ha dettoche le trattative tra le parti in causa su questo nuovo progetto di pace potrebbero incominciare gia' la settimana prossima. ''Nessuna delle due parti vincera' la guerra. L'unico via d'uscita per il Kosovo e' una soluzione politica'', ha affermato Cook e ha sottolineato che ''l'azione militare non e' una soluzione politica in se'''. All'interno del Gruppo di Contatto (composto da Stati Uniti, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia) c'e' secondo Cook un consenso di massima sul fatto che un eventuale intervento militare della Nato contro la Serbia ''deve essere in appoggio ad un chiaro bisogno politico e ad un chiaro processo politico''. Alla riunione del Gruppo di Contatto l'Italia partecipa con una delegazione capeggiata dall'ambasciatore Giuseppe Baldocci, direttore degli affari politici alla Farnesina.