Sono rari gli artisti che riescono a coinvolgere diverse fasce di pubblico senza diluire la propria arte. E’ questo il caso di Pat Metheny, chitarrista virtuoso del Missouri, che ieri ci ha incantati a Lecce nello scenario suggestivo dello Sporting Club Gigante con altri due musicisti di notevole spessore: Bill Stewart alla batteria e Larry Granadier al contrabbasso. Il Pat Metheny Trio, nato verso la fine dell’estate 1998 (il batterista di allora era Brian Blade), sta per concludere un tour estivo ricco di appuntamenti di cui sono previste ancora due date in Italia (il 27 luglio a San Remo e il 28 a Castelfranco Veneto) e una in Turchia (il 31 Luglio a Istambul).
Nella nostra città, il Trio si è esibito in un repertorio molto vasto e coinvolgente spaziando dal free-jazz al pop, dall’avanguardia al jazz tradizionale. Le melodie precise ed inconfondibili tipiche dello stile di Pat Metheny (quelle di "Bright Size Life") si sono alternate a pezzi "hard", a qualche "ballade" e a brani di "musica semplice" (come li definisce lo stesso Metheny) tratti dall’album "Beyond the Missoury Sky" inciso in duo con il contrabbassista Charlie Haden. Ogni sonorità è stata ottenuta con uno strumento diverso: si è passati dalla chitarra elettrica a quella acustica attraverso la famosa Pikasso I, chitarra a 42 (!) corde realizzata dalla canadese Manzer Giutars per il chitarrista statunitense.
Era proprio lui, il Pat Metheny che conosciamo e che ci piace ascoltare, il musicista che ama giocare con la chitarra in tutte le possibili configurazioni, l’artista che continua a cercare nuovi suoni, nuovi approcci con la musica, nuovi rapporti con i propri strumenti. (ADP)