Un tuffo nei sogni in una città di sole donne o di donne sole. Continuano gli appuntamenti al Sedile che ha per scenografia la mostra "Con la coda dell’occhio
Continuano gli appuntamenti al Sedile che ha per scenografia la mostra "Con la coda dell'occhio. Transiti del femminile"dove: Marta Ampolo, Roberto Bergamo, Daniela Cecere, Andrea Laudisa, Andrea Scolavino creano un mosaico sfaccettato e variegato della donna attraverso una rassegna di immagini e testi. Un composito di stili e creatività, dalla fotografia al video, dalla pittura alla scultura, alla parola. Una visione corale e collettiva della realtà della donna". Il 26 marzo, dalle 20.00, dopo la proiezione di "Assolo", di E. Scarciglia, Vincenzo Ampolo e Maurizio Nocera apriranno la conversazione su "Trance e amore negato".
La serata si concluderà con Imma Jannuzzi e gli "Arakne Mediterranea" Scrive Vincenzo Ampolo "La dimensione femminile: la luna, il tempo, l'attesa, i rituali, le transe, incanto e disincanto..."insicurezza e dipendenza, spesso unilaterale, accompagnano una relazione d'amore, insieme alla sensazione del "vuoto" che segna la mancanza dell'oggetto amato o preannuncia ciò che da un momento all'altro può inevitabilmente finire.L'esperienza reale o immaginata del tradimento concorre a creare margini di infelicità all'esperienza amorosa.Lacrime e sospiri contrassegnano, nel vissuto del femminile il rapporto tra Eros e Lete, Amore e Oblio." Martedì 27 marzo, dalle 20.00, daremo spazio alla poesia con la Performance poetica di Massimo Manieri "Nelle creme... e nel fiele" che vedrà ila partecipazione di: Marta Ampolo, Floriana Brunetti, Paolo Ferrante, Giorgio Corallo, Simona Greco, Massimo Manieri, Luca Nicolì, Giacomo Rosato. NELLE CREME …E NEL FIELE: Crocevia infame di intese e ripicche/Nell'accordo e nella resa/Il /femminile ed il maschile sommati/In secoli di rabbie represse/In alleanze e fiducie mai definite/ Patteggiavano controllandosi a vista/E concessioni avvenivano sottobanco…/Con la coda/ dell'occhio…/Perennemente aperta… Mercoledì 28 marzo, è dedicata ai bambini, alle 17.30 gli alunni dell'Istituto comprensorio P.S. Zimbalo e della scuola Elementare 5^ circolo Livio Tempesta di Lecce, coordinati dall'insegnante Tiziana Faggiano, grazie anche alla disponibilità del dirigente Anna Leda Farì, leggeranno i loro temi sul tema: La donna nei racconti dei bambini, quindi si rapporteranno con l'arte contemporanea e gli artisti in mostra. Alle ore 20.00, invece, Ivan Serra(critico) e Ambra Biscuso (curatrice della mostra), apriranno un dibattito di analisi e critica sulla mostra. Scrive Ivan Serra: "Con la coda dell'occhio. Transiti al femminile".
Cinque artisti salentini fra i più eclettici, fantasiosi, stimolanti che operino in questo territorio si confrontano col tema. Fra scarti laterali e intrinseche frammentazioni ne viene fuori un percorso visivo di ricca e sfaccettata complessità. Marta Ampolo e Daniela Cecere lavorano in tandem contaminando il video con la pittura ed il fumetto; la "coda dello sguardo" di una donna è ciò che riunisce e sintetizza schegge sparse di urbana quotidianità. La frantumazione dell'esistente in scaglie di penetrante semplicità disvela realtà celate talvolta anche al soggetto stesso, nel mentre l'artista, il quale «usa gli occhi per dare cibo ai pensieri», attraversa vissuti lasciandosene attraversare. Nell'inquietante galleria di ritratti costruita da Roberto Bergamo, lo spettatore viene risucchiato dentro le più recondite ed inconfessabili intimità delle donne.
La cromia liquida ed evocativa amplifica suggestioni e rimandi, mentre l'identità femminile transita lungo un iperreale simbolismo dalla cruda ed a tratti lancinante sincerità Andrea Laudisa fotografa sette intensi primi piani di giovani ragazze, tanti quanti i colori dell'arcobaleno. Su ogni nitido bianco e nero interviene manualmente mediante un segno cromatico dal quale si generano ulteriori malìe. Il gioco di parole presente nel titolo (I-ride life) concettualizza il difficile ma dinamico transito femminile verso l'autoaffermazione. Per Andrea Scolavino la "coda dell'occhio"è quella di un uccello che vola e che sfugge lontano da tutto per ritrovare sé stesso. Metaforizza, così, la nascita e la rinascita e la libertà femminile, realizzando una polimaterica scultura/installazione in cui la leggerezza e la forza, l'aereo ed il solido transitano l'uno nell'altro intersecandosi indissolubilmente.