Sarebbe dovuto entrare nel merito del ricorso per confermare, modificare o revocare la vendita dell’isola, ma ieri la decisione è slittata.
Il provvedimento di sospensione era stato deciso dal Giudice della Sezione del Tribunale di Gallipoli, Antonio Bono, a seguito di un ricorso di urgenza presentato dai partiti del centrosinistra e dalle associazioni ambientaliste. Nessuno ha partecipato alla gara dello scorso dicembre per la vendita dell’isola Sant’Andrea, parte integrante del Comune gallipolino, area naturale protetta con flora e fauna, rarissime. Ieri appunto, è iniziato il dibattimento sulla sospensione della vendita. Da una parte dunque, partiti, associazioni e anche il Comune, dall’altra il Ministero, rappresentato dal dirigente dell’Avvocatura dello Stato distrettuale di Lecce, Giovanni Gustapane, che ha sollevato diverse eccezioni; tra queste quella che ad esprimersi in merito al ricorso, sarebbe dovuto essere il Trbunale di Lecce e non quello di Gallipoli e che la legittimazione stessa al ricorso non spettava ai partiti politici. (NP) Inoltre, sempre secondo il Ministero, il Comune di Gallipoli non avrebbe esercitato appieno il suo diritto di prelazione nella vendita dell’isola, offrendo un cifra ritenuta irrisoria.
La vendita è sospesa ancora fino alla prossima udienza, fissata per il nove febbraio prossimo.
Oltre alla battaglia giudiziaria le parti interessate hanno portato avanti una battaglia politica con una raccolta firme sottoposta all’attenzione dei Ministeri della Difesa e dell’Ambiente.