"C'è la soluzione per farli tornare , il nostro presidente del Consiglio può intervenire, può far ritornare le truppe, so che è una richiesta grandissima ma è anche vero che lì ci sono dei ragazzi che hanno bisogno di tutti noi". E' l'appello lanciato tra le lacrime dal fratello di Umberto Copertino, il 35enne di Sammichele rapito in Iraq. "Non ci sentiamo isolati - insiste Francesco Cupertino che sembra non darsi pace - c'è tanta gente vicino, ma intanto non abbiamo più ricevuto notizie. Il ministro Frattini ci aveva promesso che ogni sei ore saremo stati informati invece per ora niente". "Abbiamo bisogno di sapere - incalza - dobbiamo sapere chi si sta contattando, ci facciano stare più tranquilli, così non è possibile e abbiamo visto cosa è successo". Francesco smentisce ancora una volta le notizie che vorrebbero il fratello mercenario, "non è vero, non è vero che è una spia, è solo un istruttore di arti marziali e faceva questo lavoro di sicurezza, ci aveva detto che era andato a Roma per scortare diplomatici. Di sicuro in Iraq non era per fare la guerra" ."Questi nostri fratelli che sono lì innocenti - conclude - avevano solo bisogno di lavorare".