Le autorità di Baghdad hanno fatto sapere oggi di essere favorevoli a un dialogo per risolvere la crisi che oppone l'Iraq agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna. ''L'Iraq vede la necessità di un equo dialogo basato sulla buona volontà sotto l'ombrello della nazione araba... per trovare una soluzione alla attuale situazione'', ha detto un portavoce governativo a conclusione di un incontro tra il presidente Saddam Hussein e i suoi principali collaboratori. Secondo il portavoce, citato da fonti di stampa, ci sono ''cospirazioni e manovre'' che vanno avanti in segreto contro l'Iraq. (MN)

''Ogni aggressione dall'estero ad un paese arabo dovrebbe essere considerata come una aggressione all'intera Nazione araba'', ha detto il portavoce alludendo apparentemente alle diverse riunioni di ministri e leader arabi in preparazione o in corso in questi giorni per discutere della 'questione Iraq'. I leader arabi dovrebbero ''denunciare con chiarezza le aggressioni all'Iraq e coloro che le sostengono e offrono sostegno pratico o politico'' a tali aggressioni, ha aggiunto il portavoce, senza citare espressamente Kuwait e Arabia Saudita, anche se il riferimento a questi due paesi apparare chiaro. Egli ha quindi affermato che la soluzione all'attuale crisi ''dovrebbe essere basata sull'interesse della Nazione araba e sull'interesse pan-arabo''. Alla riunione, che si e' conclusa a tarda ora la notte scorsa, hanno preso parte oltre a Saddam Hussein il vicepresidente Taha Yassin Ramadan, il vicepremier Tareq Aziz, il ministro degli esteri Muhammasd Said al-Sahaf e il ministro dell'informazione Humam Abdul Khaleq. (MN)