Confindustria è perplessa sui dati dei Ministero delle finanze, secondo cui l'introduzione dell'Irap avrebbe comportato un minor gettito di 10.000 miliardi che si traduce in un analogo abbattimento della pressione fiscale sulle imprese. ''Stiamo facendo un'indagine per capire dove c'è stato il vantaggio. Io sarei cauto - ha detto il direttore generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta nel corso di una audizione alla Camera - a parlare di 10.000 miliardi di risparmio per le imprese. Non ci risulta un vantaggio di questo genere''. (MN)

Probabilmente, ha spiegato Cipolletta, il motivo dello scostamento è dovuto al fatto che ''il Ministero ha assunto come base di riferimento per i calcoli i dati riferiti al '92''.
Cipolletta ha chiesto al governo ''tempi certi'' per raggiungere l'obiettivo di una reale diminuzione della pressione fiscale. Con la dit gradatamente l'imposta sulle imprese dovrebbe scendere al 27%, contro l'attuale aliquota Irpeg del 36%. ''Gradiremmo che fosse definito, almeno come impegno politico, l'arco di tempo entro cui raggiungere l'obiettivo del 27%. I calcoli - ha precisato Cipolletta - ci portano a ritenere possibile un periodo temporale di 5 anni''.