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Intervista ad Antonio Di Pietro sulla vicenda Telekom Serbia per Sudnews

Data: 10/09/2003 - Ora: 12:56
Categoria: Politica / Economica

La mia valutazione del caso Telekom Serbja sara' una valutazione piu' tecnica che di Presidente di partito

On. Di Pietro, puo' riferire ad Erzegovina press la sua posizione sulla cessione nel 1997 del 29% di azioni italiane presso Telekom Serbja? Lo scandalo rappresenta ancora oggi una spina nel fianco per centro-destra e centro-sinistra.Questa "trasversalita" e' destinata a diventare istituzionalmente strumentale? "Andiamo con ordine. Si tratta ,in questi casi, esclusivamente di questioni giudiziarie. Io ritengo che riguardo TeleKom Serbja i partiti non debbano esprimersi in quanto partiti, perche' le questioni giudiziarie debbano esprimersi all'interno dei processi e all'interno delle aule giudiziarie. La mia valutazione del caso Telekom Serbja sara' una valutazione piu' tecnica che di Presidente di partito. Dal punto di vista "tecnico" io rilevo che ci sono una serie di indizi, necessari ma sufficenti affinche' un'indagine accurata della magistratura vada necessariamente imposta. E la magistratura competente in tal senso - prosegue l'on. Antonio di Pietro a Erzegovina Press - sara' l'unico riferimento istituzionale che potra' garantire la verita' la verita' ai cittadini.Io credo inanzitutto che bisogna fare una distinzione fra la valutazione politica e la valutazione giudiziaria. Questa e' una distinzione assolutamente obbligatoria per la difesa dei principi di uno Stato di dirittto. Dal punto di vista giudiziario, la questione "Telekom Serbia" e' delicatissima e soggetta a crisi politica, perche' indubbiamente una serie di indizi convergenti, portano a ritenere che ci siano stati queste "provvigioni" ma che dalle mie parti chiamavano anche un po' "tangenti" . Ritengo dunque che ci sia stata cioe' una serie a catena di operazioni fra istituzioni, o con le istituzioni, sia da una parte che dall'altra tra i due paesi in questione e cioe' l'Italia e la Serbia allora guidata da Slobodan Milosevic. E allora bene fa la magistratura ad indagare a 360^ ma queste inchieste le dovrebbe fare esclusivamente la magistratura inquirente. Non chi si alza prima la mattina,e comincia a dire la sua, criminalizzando e trovando gia' il colpevole prima ancora di riscontrare come stanno i fatti. Ovviamente dal punto di vista politico, ci dovrebbe essere una maggiore cautela e non un utilizzo strumentale di questa vicenda per attacchi politici senza senso,specie ricorrendo a personaggi, a volte squalificati, a volte chiaramente depistanti. Troppo spesso nel mio paese si e' assistito alla proliferazione di personaggi depistanti che finiscono per "far girare il frullatore" del venticello della calunnia e della menzogna, mescolando fatti veri con fatti falsi, finche' alla fine tutto finisce in un calderone e non si conclude niente e non si arriva piu' alla verita'. Dal punto di vista politico, - prosegue Di Pietro a Erzegovina Press - ritengo che in questo momento l'esaltazione di questa vicenda giudiziaria, utilizzata per motivi politici, in Italia, come altrove, e' evidente ed e' indecente. E' indecente perche' viene svolta soprattutto per interesse di forze politiche e di persone che da una parte reclamano garanzie ,pur essendo sotto processo, pur essendo con documenti alla mano, dimostrata la materialita' di versamento di denaro a giudici e nello stesso tempo, reclamano per loro garanzie ed anzi immunita'. Mentre dall'altra parte si creano "mostri" prima ancora che siano accertati i fatti. Questo scandalo di Telekom Serbia – ha proseguito Antonio Di Pietro a ERZEGOVINA PRESS - se fosse per me lo affiderei esclusivamente al magistrato e la toglierei immediatamente dalle mani di una commissione parlamentare che e' sempre di parte, e ragionando "a maggioranza" , si finisce per dare ragione non alla legge e alla verita', ma alla attuale maggioranza". D:Perche' anche nel caso Telekom Serbia la politica continua a sostituirsi alla magistratura?C'e' forse una latente intenzione a non voler risolvere realmente il caso ? "Si,c'e' lo scopo di lanciare certi veleni. La stessa cosa e' capitata personalmente anche a me. La mia vicenda personale e' speculare rispetto a questo fatto. Io stavo svolgendo l'inchiesta "mani pulite" , scoprendo tutta una serie di fatti di "non trasparenza" e "criminali". Sono stato fermato quando a mia volta sono stato accusato di una marea di falsita'. Per potermi difendere , pero' , mi sono dovuto fermare, ho dovuto sospendere l'inchiesta "mani pulite" dimettendomi e ho dovuto perdere il doppio del mio tempo per dimostrare la falsita' di tutte queste accuse che mi venivano ingiustamente lanciate. Ora sta succedendo la stessa cosa: nel mentre si stanno svolgendo processi "delicati", nei confronti del Presidente del Consiglio Berlusconi e di suoi uomini politici,vengono rilanciate accuse di altri falsi, totalmente diversi e al di fuori di ogni plausibile contesto per poter alimentare l'odio, per poter stancare i cittadini, per poter creare da una parte un rovente ed insostenibile clima nell'opinione pubblica tale per cui si possa arrivare a dire "Basta! Basta!", dall'altra un clima in cui i cittadini arrivino esasperatamente a dire "I politici sono tutti uguali", da un'altra parte ancora, "mettiamo una pietra sopra agli scandali della politica". E sono questi gli obiettivi finali:creare tanti "mostri" affinche' non si scopra il vero "mostro" e non si riconosca il vero "mostro" della situazione. Per arrivare a quello che chiamano "atto di pacificazione" ma che e' invece un atto di impunita', per poi arrivare al cosiddetto "colpo di spugna". Per poterci arrivare pero' bisogna fare in modo che si trovino tutti nello stesso brodo. Ed ecco allora , che nel momento in cui ci sono processi in corso si alimentano voci e si utilizzano mass-media a volte anche "prezzolati",per poter creare altri processi in modo che l'attenzione dell'opinione pubblica venga distolta e non ci si renda piu' conto di come stanno effettivamente le cose". Dietro Telekom Serbia,oltre a legami finanziari ci sono anche interessi trans-politici? "Personalmente riterrei di no.Anche se la cosa e' piu' da fantapolitica. Personalmente ritengo che dietro questa operazione "Telekom Serbia" ci sia soltanto quello che dalle nostre parti si chiamano "piccioli" , ossia, soltanto soldi. Gente,cioe' che ogni giorno ha utilizzato le proprie funzioni, ha trovato l'occasione di mettersi da parte dei soldi ad uso esclusivo personale. Quindi io ritengo il movente che ha mosso lo scandalo Telekom Serbja un movente ancora piu' "basso" e piu' modesto". Chi oggi tra le forse politiche e parlamentari ha piu' paura a far venire alla luce la vicenda Telekom Serbja? "Credo che noi dobbiamo distinguere tra forze politiche e parlamentari e soggetti che fanno politica o che stanno in parlamento. La forza politica se e' fatta da tante persone "per bene" e' bene. Ma non e' giusto coinvolgere tutti in un medesimo fascio e fare di ogni erba un fascio. Purtoppo troppo spesso in Italia,ma anche altrove,direi, sia un po' un male comune,ci sono persone che utilizzano istituzioni,utilizzano la politica, utilizzano il potere pubblico che hanno nelle proprie mani per fini personali.Piu' che di forze politiche ,dobbiamo parlare di soggetti politici che all'interno delle istituzioni in via trasversale, ha un grumo di interessi molto intrigato ,"arrotolato",avvinghiato, molto trasversale rispetto alle varie forze politiche. Basti pensare che in Italia ci sono quasi un centinaio di parlamentari che hanno avuto problemi con la giustizia in vario modo e a vario titolo. E allora all'interno del Parlamento, e' evidente che da parte di queste persone e dei loro avvocati, che pure sono all'interno del parlamento,c'e' la tendenza a produrre una serie di leggi e a fare una serie di opeerazioni screditanti dell'operato della magistratura. Questi personaggi li troviamo all'interno del centro-sinistra e del centro-destra". Cosa pensa degli attuali comportamenti differenti dell'Italia e della Serbia?Quello italiano intende indagare a fondo, quello serbo a insabbiare.Cosa si nasconde dietro il compportamento della Serbia? "Ritengo che in entrambi i casi ci sia un insano uso del potere.Da una parte per eccesso, dall'altra per difetto. Il Governo italiano, non e' vero che intende fare luce,chiarezza e indagare. Intende invece utilizzare questa attivita' di indagine che gia' sta facendo in via autonoma e indipendente dalla magistratura e intende quindi utilizzarla per esclusivi fini politici e per fini di losca politica e non certo per i fini di accertamento della verita'. Con una creazione di mostri da sbattere in prima pagina, in modo da far apparire per accertato cio' che invece e' realmente ancora da accertare. E mai come in questi casi e' necessario prima distinguere le diverse responsabilita' , perche' i gradi di responsabilita' possono davvero essere diversi ed e' difficile pensare che i probabili faccendieri abbiano avuto ordine e consulto da persone del calibro di Prodi,Amato,Fassino,Dini etc... di spartirsi tangenti. Ecco quindi che io ritengo che in questo caso il governo italiano sia un abuso per eccesso,nel cavalcare questa vicenda. Viceversa,dalla Serbia,mi pare ci sia un abuso per difetto, ossia per omissione. Credo che queste realta' facciano evidenziare un dato di fatto incontrovertibile:in uno Stato di diritto,vero, e che quindi si rispetti, ci deve essere una magistratura indipendente e deve vigere il principio della obbligatorieta' dell'azione penale. Quando succedono questi fatti,sia in Italia che in Serbia e' giusto ed e' bene che le magistrature si attivino,ma che si attivino in modo indipendente,senza alcuna dipendenza dal potere esecutivo e senza alcuna strumentalizzazione da parte di esso e ne' di quello politico". L'attuale premier serbo sta forse usufruendo di maturati interessi costruiti in quegli anni ? "Io ha fatto il magistrato, prima di fare il politico,e a domande di questo genere posso rispondere soltanto dopo sentenze passate in giudicato. Cadrei altrimenti anch'io nell'errore di chi fa prima le sentenze e poi il processo". Fonti giudiziarie serbe hanno riferito che il recente assassinio dell'ex premier serbo Zoran Djindjic, sia legato alla vicenda "Telekom Serbia" e a vecchi compromessi con non meglio specificati passati governi italiani.L'insinuazione e' venuta da Vlatan Batic,attuale ministro serbo della giustizia. Ritiene possibile che dietro i documenti elvetici, si possano celare i tanto discussi ordini italiani di intervento N.A.T.O. in Kosovo nel 1999 e delle irregolarita' in materia di trattative finanziarie? "Ritengo che quando ci sono omicidi cosi' eclatanti come quello di Zoran Djindijc,tutte le opzioni sono possibili,ma restano illazioni fino a quando non se ne scopre il movente della sua realta'. A me pare in questo momento che la soluzione sia ancora tutta aperta e che sia senz'altro una delle ipotesi piu' valide da valutare e da vagliare. Dietro questo omicidio ci sono una lotta e una faida incredibili. Pero' io personalmente non ho cognizioni tecniche sufficienti per entrare in una valutazione del caso". Crede che l'allora governo italiano di centro-sinistra, nel pieno delle trattative su "Telekom Serbja" (1996-1997),avesse l'intenzione di nascondere documenti, ad alti rappresentanti dello Stato come nel caso dell'ex ministro Dini,che afferma in apparente buona fede di "non saperne nulla" ? Durante le indagini di "mani pulite" ne ho viste di tutti i colori.Ho visto casi in cui sono stati commessi atti di corruzione da parte di insospettabili e non istituzionalmente rilevanti personaggi,cosi' come, al contrario, sono rimasto sorpreso dallo scoprire casi di millantato credito. Persone che hanno fatto credere di avere rapporti di conoscenza con personaggi pubblici a cui avrebbero fatto da tramite nell'ambito di atti di corruzione. In altri casi ancora mi sono trovato a scoprire casi di appropriazione indebita, di persone cioe' che hanno fatto credere di aver dovuto pagare chissa' chi , per prendere i soldi per la propria azienda. e allora ancora una volta, anche per lo scandalo "Telekom Serbia", riportiamo le circostanze alla realta' dei fatti.Ci sono degli indizi per cui e' necessario procedere, ci sono magistrati che stanno procedendo,e solo in tal modo si potranno spegnere le luci della calunnia e delle rivelazioni di ufficio prima ancora che le prove vengano riscontrate come vere. Cosa pensa dell'abolizione del segreto di Stato,per quelle operazioni di intelligence, operate all'Estero dal S.I.S.M.I., in stretta ragione con i tanti oscuri eventi di traffici illeciti con la ex jugoslavia? Sono dell'idea che almeno per quanto riguarda tutti i rapporti che ci sono stati tra l'Italia e la Serbia,sia assolutamente necessaria l'abolizione del segreto di Stato, e soprattutto che gli atti vengano resi pubblici.Dopo il cambio di un regime la cosa piu' importante e' passare dalla cronaca alla storia.Per ricostruire storicamente i fatti e' bene che tutti i documenti siano a disposizione dell'opinione pubblica a garanzia del massimo della trasparenza istituzionale. E la vicenda elvetica dei nostri parlamentari cosa indica all'interno di questo intricato contesto? Riguardo la vicenda elvetica,piu' che di anomalia procedurale,ritengo si sia trattato di pura ignoranza e arroganza. Sono regole elementari quelle di attenersi a delle procedure di rogatoria,quando si chiedono documenti ad un altro Stato.La foga di dover accertare i fatti ha portato chi se ne e' occupato a dimostrare la sua incipienza e ignoranza. Chi e' in malafede non li fa neanche certi errori.Chi e' in malafede opera in modo piu' intelligente. Uno 007 che si rispetti non farebbe delle mai delle gaffe" cosi' incredibili, da Peppone e Don Camillo. Ecco perche' ritengo che quello che sia successo in Svizzera, sia la dimostrazione che ciascuno deve fare il proprio mestiere e che il parlamentare che si improvvisa come improbabile investigatore, finisce per essere soltanto la parodia dell'investigatore. In questa vicenda,tra Prodi,Fassino, Berlusconi, D'Alema e Dini chi mente? Chi ha deciso che qualcuno avrebbe mentito,se ancora non abbiamo in mano la verita'? Io sono una persona delle istituzioni che da sempre ha cercato le prove e poi ha affermato da che parte stava la verita'.Dare del mentitore ad un uomo di Stato di cui non ci sia prova certa di colpevolezza,crddo che sia un controsenso. Mentitore accertato e' per me Berlusconi. E do del mentitore a Berlusconi per una ragione ben veduta e processualmente accertata. Poiche' Berlusconi e' stato condannato con una sentenza penale passata in giudicato dalla Corte di Appello di Venezia,per falsa testimonianza. E quindi e' mentitore. Berlusconi, nella pagina 16-17 della Sentenza del 16 Maggio 2001 del tribunale di Brescia,afferma che per per causa della caduta del suo primo Governo del 1994, non fu un "Golpe giudiziario" come lui assume , ma fu la revoca di fiducia ricevuta 15 giorni prima dell'avviso di garanzia, dai suoi "amici" di allora: Bossi e Buttiglione,che formavano con lui la coalizione di maggioranza.Quando dico che qualcuno mente lo dico perche' ho le prove accertate mai quando sono in fase di accertamento. Secondo lei perche' a Massimo D'Alema ancora oggi anche parti ed esponenti del centro-sinistra non perdonando politicamente l'approvazione dell'intervento armato in Kosovo del 1999? Personalmente credo che ci sia piu' una ragione piu' ideologica che di fatto. Noi de "L'Italia dei Valori" abbiamo ritenuto allora e riterremo ancora che quando c'e' un popolo in difficolta' e che soffre,c'e' un diritto naturale ad intervenire in soccorso.

Autore: Pietro Zannoni

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