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Data: 20/08/2002 - Ora: 09:43
Categoria:
Politica
La stessa definizione di area ad elevato rischio di crisi ambientale sarà sottoposta a profonda revisione, avendo verificato che tale etichetta – tuttora priva di supporti scientifici (come sostengono anche i magistrati del TAR e del Consiglio di Stato) – finora si è solamente risolta in una forte limitazione, senza che il territorio abbia conseguito alcun beneficio. Nella nostra analisi ci avvarremo di supporti ad alto livello (Enea e CNR su tutti) e daremo modo a quanti proporranno nuove iniziative imprenditoriali di illustrare pubblicamente i loro progetti, informando in maniera diretta, dettagliata ed esauriente l’opinione pubblica. Se poi alcune forze politiche intendono fare dell’ambientalismo a tutti i costi l’obiettivo unico del loro agire politico, avendo ravvisato in ciò la via più facile per catturare l’attenzione di una nicchia di elettorato, non possono sicuramente pretendere di condizionare l’intera maggioranza o di espropriare il Consiglio comunale dalle funzioni di indirizzo e di controllo, magari a favore di "comitati e comitatini" che non affrontano mai il vaglio elettorale. Un Esecutivo e una maggioranza sono forti, stabili e coesi quando hanno il coraggio di affrontare le questioni preminenti per il territorio piuttosto che accantonarle alla ricerca di sterili comportamenti "politicamente corretti".
La missione che abbiamo assunto il 26 ed il 27 maggio non è quella di fare consenso a tutti i costi, ma di governare il territorio, di risanarlo laddove
occorre, di monitorarlo e di favorirne lo sviluppo in tutti i settori economici, fra i quali rientra a pieno titolo ed a buon diritto anche quello industriale. A meno che qualcuno non voglia negare che Brindisi sia una delle più grandi realtà industriali del Mezzogiorno in cui ci sono figure imprenditoriali moderne e organizzazioni sindacali capaci di difendere in maniera seria e responsabile i diritti dei lavoratori, primo fra tutti quello alla salute, atteso che la storia ha dimostrato che i primi a pagare le conseguenze della presenza di impianti inquinanti o di lavorazioni di sostanze nocive sono proprio i lavoratori. Di certo, la ricerca del facile consenso non deve mai farci trascurare l’obiettivo di garantire ai tanti giovani brindisini il diritto al lavoro che è il presupposto fondamentale per una città libera, non asservita alla politica e capace di affrontare in piena democrazia tutte le questioni che riguardano il territorio.
Meno verifiche, quindi, e più impegno nell’assolvere il compito delegatoci dagli elettori, lasciando il teatrino della politica agli esponenti della Casa delle Libertà che in questo sembrano essere maestri.
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