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Data: 23/06/2008 - Ora: 10:26
Categoria:
Cultura
Il cantiere andrà avanti fino al 5 luglio e tutto il materiale archeologico recuperato verrà concentrato presso la Masseria di Torre Nova, in attesa di essere poi trasferito presso il Laboratorio del Mare di Nardò.
Se, infatti, dagli scavi superficiali emergono reperti di epoca romana, poco più in profondità appaiono quelli del periodo ellenistico. Lentamente stanno emergendo importanti strutture murarie ma anche vasellame, una lucerna praticamente intatta, numerosi chiodi per la costruzione di imbarcazioni epesi da rete. Tutto questo lascerebbe pensare che il sito fosse un insediamento di pescatori, sicuramente tra i più importanti dell'arco ionico.
L'indagine, voluta dall'Amministrazione comunale, è stata avviata a seguito della sottoscrizione di un accordo siglato il 16 giugno 2008, presso il Settore Urbanistica e Ambiente del Comune di Nardò alla presenza del dott. Arcangelo Alessio per la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, della prof.ssa Rita Auriemma per l'Università del Salento e, per il Comune di Nardò, dell'ing. Nicola D'Alessandro, dell'arch. Annalisa Malerba e dell'assessore all'Ambiente Mino Natalizio;
Il coordinamento scientifico delle attività è stato assunto, per l'Università del Salento, dalla professoressa Rita Auriemma e per la Soprintendenza BAP dal dott. Arcangelo Alessio;
Il cantiere andrà avanti fino al 5 luglio e tutto il materiale archeologico recuperato verrà concentrato presso la Masseria di Torre Nova, in attesa di essere poi trasferito presso il Laboratorio del Mare di Nardò.
"Siamo contenti degli apprezzabili risultati che stanno emergendo in questi giorni – ha dichiarato il sindaco Antonio Vaglio – anche perché è la conferma che il territorio neritino ha ancora molto da offrire. La professionalità degli operatori coinvolti è poi la garanzia che la campagna di scavi sarà condotta in modo da preservare i reperti e da poterli poi utilizzare per promuovere la conoscenza del territorio attraverso la musealizzazione dei ritrovamenti".
"Continua l'azione dell'Amministrazione per valorizzare le emergenze archeologiche presenti nel Parco – ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica e Ambiente, Mino Natalizio - e per raggiungere il tanto auspicato obiettivo di creare dei percorsi archeologici che vadano ad affiancare quelli naturalistici. La nostra intenzione è infatti quella di giungere ad una migliore fruizione dell'area protetta da parte di tutti. Oltre ad affascinare i turisti, i risultati degli scavi potranno essere utilizzati a fini didattici per fornire ai giovanissimi una cultura del rispetto dell'ambiente".
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