Cari colleghi pugliesi,
vogliamo dire e fare qualcosa contro la legge-bavaglio che sta approvando il Parlamento? Vorrà pur significare qualcosa se tutti i partiti - dico tutti i partiti, dalla Lega a Rifondazione - vogliono impedire ai giornalisti di rendere pubbliche le intercettazioni telefoniche e gli atti del pm, anche quando non sono più coperti dal segreto, se non dopo la sentenza d'appello? La legge-Mastella è stata già approvata all'unanimità (tranne sette astenuti, nessuno contrario) dalla Camera ed ora è all'esame del Senato. Se passerà così com'è anche a Palazzo Madama, vuol dire che in Italia verrà impedito il controllo dell'opinione pubblica, tramite la stampa, sull'operato della magistratura - che, pure, esercita la Giustizia in nome e per conto del Popolo italiano - ma, peggio ancora, sarà impedito il diritto dei cittadini di conoscere l'operato degli uomini che gestiscono il potere politico, economico ed istituzionale. E' qualcosa di estremamente grave, ma anc ora più grave è la rassegnazione con cui la categoria non sta reagendo ad una norma che uccide la libertà d'informazione garantita dalla Costituzione. Bisogna protestare, indignarsi e trovare forme per rendere visibile la protesta, come, per esempio, prepararsi a promuovere la raccolta di firme per il referendum abrogativo della legge.