Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.


Home Page

Integrarsi mantenendo viva la propria identità religiosa

Data: 06/10/2004 - Ora: 11:49
Categoria: Politica

Il caso del liceo "Agnesi" di Milano è una risposta sbagliata ad un’esigenza fisiologica della comunità islamica

Le accese polemiche scoppiate nei mesi scorsi intorno alla faccenda della classe islamica autorizzata dal liceo delle scienze sociali "Agnesi" di Milano hanno riportato a gala una scottante questione sociale che il mondo istituzionale stenta ad affrontare in maniera responsabile; vale a dire l’integrazione delle nuove realtà culturali che fanno parte del panorama sociale del paese. La minoranza islamica è una di queste realtà. Il problema questa volta non è stato il crocifisso, ma la scuola islamica. La questione del liceo "Agnesi" ha diviso il mondo politico e quello della società civile sulla singolare richiesta avanzata da un gruppo di genitori musulmani per la formazione di una classe tutta musulmana. Si è discusso a lungo sull’iniziativa, senza poi soffermarsi a riflettere su quali possono essere le risposte ragionevoli ad una questione reale che si nasconde dietro questa paradossale richiesta: garantire una scuola pubblica aperta a tutti senza discriminazione alcuna. Le nuove minoranze non si sentono garantite dal tipo di formazione scolastica che è offerta ai loro figli. Tentano di reagire perché pensano che la scuola non dia loro la possibilità di conservare le proprie identità culturali. La risposta che la comunità islamica dà a questo sacrosanto bisogno di integrarsi, è tuttavia sbagliata. Una scuola solo per studenti musulmani non aiuta di sicuro l’integrazione, anzi porta dritto alla ghettizzazione di questi ragazzi. Essi hanno il diritto di studiare e i loro genitori hanno il dovere di mandarli a scuola. Dunque, il progetto sperimentale della classe islamica è inaccettabile perché è una via che porta a tutt’altro che all’integrazione. Hanno sbagliato di grosso coloro che nel mondo politico hanno ritenuto che la bocciatura di questo progetto sia stata un’occasione mancata per avviare il dialogo con l’islam e favorire la sua integrazione. L’inserimento dell’islam nell’organizzazione sociale italiana passa innanzitutto attraverso il suo riconoscimento come una religione praticata da migliaia di persone che vivono in Italia. Questo riconoscimento renderebbe meno diffidente la comunità islamica che si sentirebbe più accolta e rispettata nel vivere liberamente la propria fede nel rispetto delle leggi nazionali. Oggi molti musulmani hanno difficoltà a fornire una formazione religiosa ai loro figli. Le moschee dovrebbero svolgere questo compito attraverso le scuole coraniche. Ma il clima di sospetto sui luoghi di culto islamici rende spesso impossibile lo svolgimento di quest’attività. Ecco perché molti musulmani pensano di trovare una risposta a questo bisogno nella scuola pubblica. Urge quindi l’istituzione di moschee italiane libere da egemonie extraterritoriali, governative e non. In questo modo i bambini musulmani potranno ricevere una formazione religiosa. Alla scuola pubblica rimane l’arduo compito di formare cittadini consapevoli di una società multiculturale e multireligiosa.

Autore: Gabriele De Blasi

Invia commento

Commenti su questo articolo

Documenti

Link

Risorse correlate

Ultimi video della categoria

Ultime notizie della categoria

BitMeeting - Organizza le tue riunioni quaificate on-line

BitMeeting - Organizza le tue riunioni quaificate on-line

Banner AIL Salento

Banner AIL Salento

CARLA E ANNACHIARA QUARTA

CARLA E ANNACHIARA QUARTA
Torna a inizio pagina
RECAPITI E INFO

Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28 

info@sudnews.tv

Privacy Policy
Cookie Policy

SUDNEWS

Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617

ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati