Ancora meno di un decennio e la realta' virtuale riuscira' infine a superare la soglia dell'illusione perfetta alla portata di tutti. Sara', secondo la rivista britannica 'The Economist', una realta' paragonabile a quella cinematografica e televisiva, con la possibilita' per chiunque di fare da regista e da attore oltre che da pubblico. L'inconsueta previsione sulla 'virtualita' globale' deriva da calcoli basati su una valutazione del pioniere della grafica dei computer, l'americano Alvy Ray Smith, secondo cui per rendere un'immagine simile a quelle reali occorrono almeno 80 milioni di 'pennellate digitali'. (FM)

Finora queste 'pennellate' sono state costituite da minuscoli poligoni definiti dai loro angoli e dai rispettivi punti di intersezione. Gli elaboratori piu' rapidi ora in commercio riescono a tracciare otto milioni di poligoni al secondo, ma la nuova 'playstation 2' che le industrie giapponesi Sony e Toshiba contano di mettere in vendita il prossimo anno raggiunge l'equivalente di 66 milioni di poligoni al secondo. Grazie a una nuova chip grafica, la 'playstation 2' e' in grado di sostituire ai poligoni equazioni matematiche continue, che aumentano la verosimiglianza dell'immagine e del movimento fino a un livello paragonabile al film 'Toy Story'. Nel contempo questo sistema consente di economizzare le risorse dell' elaboratore, 'dipingendo' meno dettagliatamente i particolari in secondo piano e quelli sullo sfondo, che finora invece dovevano essere anch'essi determinati in ogni spigolo. Se per l'illusorieta' del cinema occorrono 24 fotogrammi al secondo e per la televisione 30, per un video di pari qualita' saranno necessari, in base alla predizione di Smith, circa due miliardi di poligoni al secondo, 30 volte le prestazioni della 'playstation 2'.

Poiche' che la potenza dei computer tende a decuplicarsi ogni cinque anni, nel 2005 dovrebbe essere realizzato un apparecchio da oltre 600 milioni di poligoni al secondo (come attualmente nella pellicola 'Megaminimondo'), per superare infine il traguardo dei due miliardi entro il 2008.

Come avverte lo stesso 'Economist', pero', c'e' da tenere conto che le indicazioni di base di Smith, formulate gia' da diverse anni, sono solo approssimative e partono dal presupposto che per definire un punto luminoso su uno schermo (chiamato pixel) occorrono un'ottantina di poligoni. Per un'immagine nitida in una scena complessa, compresi i raggi di luce che rimbalzano da ogni punto nelle principali direzioni, si calcola che siano necessari un milione di pixel, per un totale che e' dunque di 80 milioni di poligoni.