Nella classifica Europe's 500, l'associazione dell' Unione Europea con sede a Bruxelles che riunisce le imprese più dinamiche d'Europa, promotrice ieri della prima euro-conferenza italiana a Treviso, dove ha sede la rappresentanza nazionale sono settantadue le aziende italiane, ovvero il quindici per cento presenti nel territorio nazionale. L'Italia, sui diciassette paesi europei, figura così al terzo posto, dopo Germania (ottantaquattro) e Gran Bretagna (settantasei), e davanti alla Francia (cinquantasette). Quindici delle settantadue aziende italiane sono del nord-est (in gran parte venete), mentre le altre sono quasi tutte della Lombardia e dell' Emilia Romagna. (FM)
Le 72 le aziende italiane nella classifica Europe's 500, l'associazione con sede a Bruxelles che riunisce le imprese più dinamiche del continente, promotrice martedì 9 giugno della prima euroconferenza italiana a Treviso, dove ha sede la rappresentanza nazionale.
Per entrare in questo club esclusivo le aziende con almeno 50 dipendenti operanti nella Ue (ma anche in Svizzera, Liechtenstein, Norvegia e Islanda) devono dimostrare negli ultimi cinque anni presi in esame una crescita continua dell'occupazione e del fatturato (almeno del 50%): gli attuali top 500 hanno conseguito tassi di incremento medio annuo rispettivamente del 16 e del 24%.

Al primo posto figura una società spagnola, Telepizza, che ha trasformato in un'industria di successo la consegna di pizze a domicilio e che prevede un ulteriore boom con i mondiali di calcio. L'Italia, sui 17 paesi europei, figura al terzo posto, dopo Germania (84) e Gran Bretagna (76) e prima della Francia (57). Delle 72 aziende italiane, 15 sono del nord-est, in gran parte venete (undici), mentre le altre sono quasi tutte della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Tra le imprese più dinamiche del Triveneto vi sono la Permasteelisa (il cui presidente Massimo Colomban è anche responsabile italiano di Europe's 500), il pastificio Rana, la Castelgarden, la Dualplast Italia e la Ecoflam.
Tra i ''campioni'' vi sono anche marchi noti come la Cisalfa di Roma, la Colussi di Perugia, Gianni Versace e i motori Menarelli di Calderara di Reno.

Quasi la metà delle aziende di Europe's 500 operano nel settore manifatturiero, un quarto nella finanza, nelle assicurazioni e nel settore immobiliare. Il ''blasone'' di imprenditore dinamico è piuttosto ambito, tanto che ogni anno bussano all'associazione tra i 15 e i 20mila candidati.

Le imprese di Europe's intanto, si sono già fatte promotrici della nascita del Kyoto Club, un'associazione presentata oggi a Venezia e a Treviso e che, rifacendosi agli impegni presi al summit sul clima svoltosi nella città giapponese, si propone di attuare una nuova politica eco-compatibile.

Nell'euro-conferenza, invece, si sono confrontati sul futuro scenario economico il presidente di Unindustria Treviso Nicola Tognana, il presidente di Europe's Peter Kramer, il futurologo Ian O. Angell, il finanziere Keinrich Von Liechtenstein e il prof. Paolo Gurisatti, che ha analizzato il modello nord-est. Un modello che Tognana ha proposto di esportare, anche al Sud, facendo degli imprenditori veneti i ''nuovi 'emigranti' che portano nel mondo ''non più delle braccia per lavorare ma delle idee di business da condividere e da diffondere''.