I pugliesi preferiscono le albanesi. Le pugliesi i marocchini e i tunisini. Al talamo nuziale la società multiculturale arriva con le sue preferenze e con le sue idiosincrasie anche in una regione di frontiera come la Puglia secondo un'indagine condotta dall'Osservatorio Provinciale sull'immigrazione di Lecce nel 2000 e coordinata da Luigi Perrone, docente di Sociologia delle relazioni etniche all'Università di Lecce.
Il sex appeal dell'albanese, a dispetto di quel che si pensa, colpisce entrambi i sessi: la prevalenza del partner femminile, infatti, c'è, ma non è così forte come nelle altre comunità ospiti, fatta eccezione, però, per i nordafricani, dove straniero è nella maggior parte dei casi il maschio.
Dallo studio emerge che dei 97 comuni che costituiscono la provincia di Lecce, 83 registrano la presenza di coppie miste, 11 non ne rilevano alcuna. In tutto, le coppie miste extracomunitarie nel Salento sono 436 e 54 le comunità rappresentate. Quasi tutte le coppie sono composte da un coniuge straniero e uno italiano; rarissimi i casi in cui entrambi i coniugi sono stranieri.
Al primo posto troviamo le coppie italoalbanesi (107, pari al 24,5 per cento), seguite da quelle italosvizzere (64 pari al 14,7): quest'ultimo dato fotografa una realtà prettamente salentina, la presenza di una fortissima comunità di leccesi di ritorno dall'esodo di massa nella Confederazione elvetica negli anni Sessanta. La terza comunità di coppie miste, invece, è legata di nuovo all'immigrazione: 53 sono italomarocchine pari all'12,2 per cento del totale. Seguono le italobrasiliane (19 pari al 4,4 per cento), le italopolacche (14 pari al 3,2%) e al sesto posto, con 13 coppie (3%), troviamo la exIugoslavia, la Repubblica Ceca, la Romania, gli Usa; segue la Tunisia con 10 (2,3%) mentre tutte le altre si attestano su valori inferiori alle 10 unità.
In linea con il dato nazionale (Dossier Caritas 2001), si registra una preponderanza della componente femminile straniera all'interno della coppia: essa, infatti, comprende 292 unità pari al 67,6 per cento. In alcune comunità Polonia, Cuba, Russia, Repubblica Ceca raggiunge addirittura il 100% mentre percentuali molto alte si registrano nelle coppie italorumene (94%), italobrasiliane (89,5%), italosvizzere (84,3%). Valori, in percentuale, più bassi ma comunque prevalenti si registrano nelle coppie italoalbanesi dove ritroviamo 67 partner femminili pari al 62,6% La componente maschile è, invece, dominante nelle coppie italomarocchine (74,5%) e italotunisine (90 %).
A Lecce risultano registrate 94 coppie miste, con una lieve prevalenza della componente femminile. Le comunità rappresentate sono 30, con una prevalenza di Marocco, Albania, Cuba. Il comune più "meticcio", dopo la città capoluogo, risulta Galatina dove su 21 nuclei si riscontrano 16 nazionalità diverse. La stragrande maggioranza dei partner stranieri appartiene alle classi centrali d'età "2630 anni" (19,7 per cento), "3135" (21,8%), "3640" (18,1%), "4145" (12,4%) mentre poco rappresentate risultano le classi estreme. Il fenomeno dei matrimoni misti, in Salento, non è recentissimo: il primo matrimonio celebrato in città risale al 1987 e ha visto protagonisti un marocchino e un'italiana.
Dove nascono i flirt tra coppie straniere? E come incidono le diversità culturali o religiose nella vita di coppia? A domande di questo tipo risponderà la parte più interessante dell'inchiesta avviata dall'Osservatorio, attualmente in fase di elaborazione, realizzata attraverso interviste di un numero significativo di mariti e moglie. Dai dati a disposizione, comunque, si riesce a evincere che in una fase iniziale a propiziare le nuove unioni sono state proprio le associazioni impegnate nell'ambito dell'accoglienza e della solidarietà militante che operano nel Salento, molto spesso legate al mondo cattolico. Un fenomeno che si sta diffondendo più recentemente, invece, è quello degli scapoli che vanno a cercar moglie in Albania, in Romania o, addirittura, a Cuba.