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Incendi boschivi in Puglia: una precisazione dell’assessore Marmo

Data: 06/06/2001 - Ora: 15:28
Categoria: Cronaca

In relazione alle notizie di stampa sui servizi antincendio nei boschi pugliesi, l’assessore regionale all’agricoltura Nino Marmo ha rilasciato la seguente dichiarazione. "Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa regionale alcuni articoli sulla presunta mancanza di un piano antincendio regionale, l'impossibilità di intervento dei Corpo Forestale dello Stato dovuta alla disdetta di una convenzione tra il Corpo e la Regione Puglia, nonché l'esclusione del CFS dall'attività antincendio. Su questi argomenti vi sono state prese di posizione (Verdi e DS) e interrogazioni in Consiglio regionale (Rifondazione Comunista).

Poiché chiamato in causa direttamente, anche se la competenza della lotta agli incendi boschivi è passata al settore protezione civile, con la legge statale 353/2000 e la regionale 18/2000, ritengo dover fare alcune precisazioni sull'argomento. Primo punto: il problema della convenzione tra il Corpo Forestale e la Regione. A seguito delle modifiche della normativa a livello nazionale e regionale, non è stata rinnovata la convenzione in questione, che disciplina una serie di rapporti (non solo l'attività antincendio) tra Regione e CFS. Anche altre Regioni italiane (Veneto, Lombardia, Umbria ...., Regioni a Statuto speciale) non hanno in questo momento rapporti convenzionali con il CFS. Non vi è alcuna relazione, quindi, tra disdetta della convenzione e incendi boschivi. La Regione Puglia ha invece concordato per la lotta agli incendi boschivi un accordo di programma (previsto dalla nuova normativa antincendio) con la direzione del CFS. Altro punto: la presunta assenza di un piano antincendio. La normativa antincendio è radicalmente cambiata, sempre a livello nazionale e regionale, con due leggi promulgate alla fine dello scorso anno e in Italia si sta ripensando a tutti i livelli l'organizzazione del settore. Allo stato attuale non sono state emanate dal Dipartimento della protezione civile nazionale le linee guida cui dovranno uniformarsi i piani regionali e, vista la stagione degli incendi ormai alle porte non ritengo che possano essere approvati entro l'estate. Questo vale per tutte le Regioni italiane. In ogni caso l'art. 3 della legge 353/2000 prevede che, in prima applicazione (cioè per il 2001), rimangano validi i piani già approvati dalle Regione. La Puglia è dotata di un piano antincendio approvato anche in sede nazionale e a Bruxelles con validità 31 dicembre 2001 e per la stagione in corso si seguiranno le stesse procedure del 2000. Chiunque affermi il contrario evidentemente ignora il dispositivo legislativo. Voglio invece ricordare come la Regione Puglia abbia fatto tutto il possibile per la lotta antincendio. Sicuramente è mancato, invece, un adeguato impegno dello Stato (che ha trasferito la competenza antincendio alle Regioni senza alcuno stanziamento a loro favore), soprattutto per quanto riguarda il dislocamento dei mezzi aerei, che incidono fortemente sui tempi di spegnimento del fuoco. Già l'anno scorso avevo richiesto alla Presidenza del Consiglio, purtroppo con scarsi risultati, la dislocazione di altri mezzi aerei, almeno un Canadair in Puglia, con base all'aeroporto di Amendola. Basti pensare che su tutta la dorsale adriatica, da Trieste a Leuca, non è dislocato alcun aeromobile di questo tipo Due parole, infine, sul metodo con cui si è alimentata una ‘polemica’ basata su dati e informazioni assolutamente prive di fondamento. Se è comprensibile che l'opposizione faccia il suo mestiere attaccando la maggioranza, lo faccia almeno su dati concreti e non solo dando ascolto a voci, probabilmente interessate, che non a caso si stanno ripetendo a livello regionale. E, soprattutto, non su certi argomenti, come quello degli incendi, ove è possibile creare allarmi gratuiti e disfunzioni con gravi ripercussione sui boschi pugliesi. E' meglio essere cauti: un pizzico di prudenza non guasterebbe".

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