Un 2000 di fuoco per l' Italia. Il territorio andato in fumo dal primo gennaio al 20 agosto e' stato di 66.286 ettari contro i 56.900 dello stesso periodo dello scorso anno, circa il 20% in piu'. E il numero degli incendi e' passato da 4.978 nel 1999 a 7.282 nel 2000. In 20 giorni di agosto poi gli incendi sono stati addirittura 2.193, 594 nella sola Campania. L' aggiornamento sull' emergenza fuoco nell' estate 2000 e' stato elaborato dal Corpo Forestale dello Stato che, pero', da' anche una buona notizia: sono diminuiti i boschi andati in fumo: 26.571 ettari nel 2000, 31.720 nel 1999. ''Questo vuol dire - ha detto il ministro delle politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio - che funziona meglio l' attivita' di spegnimento. In pratica, guardando i dati, e' aumentata l' attivita' degli incendiari, ma e' migliorata la rapidita' di intervento per spegnere i fuochi''. Tre sono le regioni che hanno totalizzato la meta' degli incendi che hanno bruciato l' Italia e tutte localizzate al sud: la Sardegna (1.336), la Calabria (1.286), Campania (1.122). La Puglia invece ha totalizzato la maggiore estensione di territorio andato in fumo fino al 20 agosto: 14.445 ettari. In questo panorama caldo c'e' pero' un aspetto positivo: la superficie media per incendio scende da 11,4 ettari a 9,1, a dimostrazione che l'intervento anti-incendio e' piu' tempestivo. In Puglia invece la superficie media e' triplicata. E' passata infatti dai 6,9 ettari del 1999 ai 26,4 (record italiano) del 2000. (MN)