Da ieri lo Sportello regionale per l'Internazionalizzazione del sistema delle imprese della Regione Puglia è una realtà. Sede: Bari, Fiera del Levante, padiglione n. 152.
"L'impegno assunto mesi fa proprio alla presenza del Viceministro Urso - ha detto il Presidente Fitto- trova conferma oggi, con l'avvio dello Sportello, strumento efficace all'interno del più vasto piano di politiche di internazionalizzazione che l'amministrazione regionale sta perfezionando".
Insieme al Presidente Fitto, il Viceministro per le Attività produttive Alfonso Urso ha presentato l'iniziativa regionale, e non è un caso.
E' segno della grande attenzione rivolta alla Puglia e del lavoro che si sta sviluppando in piena sintonia istituzionale.
La nostra è una regione con forte vocazione transforntaliera e transadriatica - ha detto Fitto. La nascita dello Sportello per l'internazionalizzazione è, quindi, una risposta coerente con il tessuto sociale ed economico pugliese e con quella "naturale aspirazione dell'uomo" ad allargare i propri confini relazionali, che caratterizza il popolo pugliese.
"... che la Puglia riesca a fare sistema sul tema dell'internazionalizzazione" è l'augurio del Presidente Fitto. "I dati statistici sulla crescita dell'internazionalizzazione pugliese sono positivi" - ha voluto sottolineare, lasciando ad Urso il compito di illustrarli nel dettaglio.
Nel semestre Gennaio-giugno 2004 l'esportazione in italia è cresciuta del 5,7%. La Puglia segna, invece, il 14% di crescita nell'export: quasi tre volte l'intero Paese - ha sottolineato Urso.
Ancora più interessante se il dato lo si confronta con i risultati dell'intero Mezzogiorno. La Puglia, insomma, procede e piuttosto rapidamente.
In questo scenario, lo Sportello offrirà assistenza a quelle aziende che vorranno intraprendere il percorso dell'internazionalizzazione per dare maggiore sviluppo al territorio.
Il Vicemistro Urso è stato molto chiaro. Insieme, attori produttivi e sociali, Regione e tecnici del dipartimento Affari esteri del Ministero, saranno al servizio del tessuto imprenditoriale che vuole cogliere questa opportunità.
Un "pensiero" deve essere rivolto, però, anche a quei settori come il tessile ed il calzaturiero che stanno soffrendo proprio di questo stesso processo di internazionalizzazione. Lo sviluppo tecnologico può essere una giusta ricetta. Un recente Accordo di programma tra Ministero e Regione punta, infatti, a riqualificare il settore del tessile e calzaturiero attraverso l'innovazione.
Urso ha anticipato che nel prossimo allegato alla finanziaria ci sarà un intero capitolo dedicato all'internazionalizzazione. Linee guida perchè l'internazionalizzazione sia un processo a "saldo positivo per il Paese". Sostegno alle imprese che investono all'estero rimanendo e reinvestendo in Italia e disincentivi, invece, per chi sceglie la "fuga".