Ma l’iniziativa si propone anche come infrastruttura a favore dell’eco-turismo: si calcola, per esempio che siano dieci milioni gli europei che ogni anno fanno le vacanze in bicicletta
Intesa raggiunta ieria mattina tra l'Assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo e l'Amministratore Unico dell'Acquedotto pugliese, Ivo Monteforte: le vie di servizio del più grande acquedotto d'Europa e tra i primi nel mondo, potranno diventare presto le prime "vie verdi" di tutto il centro-sud Italia, a beneficio di escursionisti a piedi e in bicicletta, ma anche di bambini, disabili e anziani i quali così potranno avere a disposizione strade senz'auto dove poter passeggiare senza pericoli e godere del patrimonio naturale. L'idea è stata ritenuta strategica per una molteplicità di fini: far conoscere e apprezzare la grandiosa opera di ingegneria idraulica realizzata agli inizi del 900 che attraversa ambienti naturali di particolare pregio da conservare, educare alla conoscenza e al rispetto della risorsa acqua sempre più scarsa e non rinnovabile, offrire al popolo degli utenti a "trazione muscolare" sempre più in crescita, che potranno provenire anche da fuori regione e dall'estero, una infrastruttura espressamente dedicata alla mobilità non motorizzata.
Collegando i percorsi con le stazioni ferroviarie si potrà sviluppare, inoltre, quella intermodalità sostenibile ritenuta sempre più, ormai, un'esigenza. Ma l'iniziativa si propone anche come infrastruttura a favore dell'eco-turismo: si calcola, per esempio che siano dieci milioni gli europei che ogni anno fanno le vacanze in bicicletta Le vie di servizio dell'Acquedotto pugliese allo stato sono accessibili solo a personale autorizzato per attività ispettive e di verifica ed interdette spesso da cancelli. Il recupero e la trasformazione in percorsi ciclopedonali rappresenta un elemento centrale del progetto CYRONMED - Cycle Route Network of the Mediterranean, finanziato con fondi Interreg IIIB Archimed, ideato e coordinato dal Servizio Mobilità Sostenibile e Ciclabilità dell'Assessorato regionale ai Trasporti. Lo studio, che ha consentito alla Puglia di avviare la definizione di una rete ciclabile regionale, oltre ad individuare i cinque itinerari principali di media lunga percorrenza su viabilità esistente, per un totale di oltre 1.600 Km, che fanno riferimento alle reti Bicitalia ed EuroVelo, ha anche censito strade minori e di servizio come le strade di bonifica, le ferrovie dismesse e le vie dell'acquedotto. Il solo canale principale dell'acquedotto pugliese, da Caposele a Santa Maria di Leuca è lungo circa 400 Km. Attraversa insediamenti urbani e rurali, superfici boschive e pietrose. Spesso scompare in gallerie. Ma ponti e viadotti spettacolari superano gole e gravine offrendo paesaggi mozzafiato.
Un gruppo di lavoro misto, tra tecnici dell'Acquedotto e dell'Assessorato ai Trasporti, si metterà all'opera nelle prossime settimane per elaborare un progetto preliminare finalizzato all'individuazione degli interventi da realizzare ai fini della riqualificazione e della percorribilità ciclistica e ciclopedonale. L'Amministratore Unico dell'AQP, Ivo Monteforte, entusiasta della proposta, si è impegnato a garantire l'accessibilità e il libero transito ai fruitori a piedi e in bicicletta; l'Assessore regionale ai Trasporti Mario Loizzo a finanziare gli interventi di recupero, riqualificazione, messa in sicurezza e segnalazione di primi interventi pilota. Tale nuova iniziativa dell'Assessorato regionale ai Trasporti, questa volta in collaborazione con l'Acquedotto pugliese a favore della mobilità sostenibile, è perfettamente coerente con gli indirizzi della Commissione Europea che fin dal 2000 ha pubblicato una guida alle buone pratiche delle "vie verdi" in Europa come elemento strategico per combattere le emergenze ambientali provocate dal traffico veicolare ed educare la collettività a forme di mobilità alternativa e sostenibile.